Durante l’inaugurazione delle cinque tele donate all’ospedale infantile ‘Cesare Arrigo’ dall’Ics Onlus, realizzate dai detenuti della Casa di reclusione di San Michele di Alessandria, Carlo Origo, direttore della Struttura complessa di Ortopedia e Traumatologia Pediatrica, ha sollecitato un commento a Giovanna Baraldi, direttore generale dell’azienda ospedaliera ancora per due giorni, concludendo “è la sua ultima inaugurazione”. E lei, prontamente, ha risposto “non è detto, in questo paese tutto è possibile”. Cosa abbia spinto Giovanna Baraldi a pronunciare queste parole non è chiaro dato che nemmeno due ore prima la giunta regionale aveva nominato i nuovi direttori generali delle aziende sanitarie e ospedaliere piemontesi, con mandati di durata triennale. Giovanna Baraldi intanto chiude il mandato in coincidenza con l’invio, per via telematica, alla Sezione Lavoro del Tribunale di Alessandria, del ricorso di Davide Dealberti in ordine al processo motivazionale sfociato nella delibera di assegnazione del posto di direzione del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Alessandria. Ad attivare la procedura saranno gli avvocati Gianpaolo Sartirana del foro di Alessandria e Marco Durante dello Studio Fieldfisher di Torino.
Allora chi arriva ai vertici dell’azienda ospedaliera di Alessandria e dell’Asl Al? La cronaca istituzionale è sintetica. Al ‘Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo’ è stato nominato Giacomo Centini, già direttore amministrativo dell’azienda ospedaliera universitaria Senese, attualmente è consulente strategico della McKinsey & co, società internazionale di consulenza manageriale, mentre alla guida dell’Asl arriva Antonio Brambilla, dirigente responsabile del servizio di assistenza territoriale dell’assessorato alla Sanità della Regione Emilia Romagna.
Certo che Alessandria è una piazza strana. Mentre ci sono realtà territoriali che hanno saputo muovere tutte le carte necessarie per garantire la permanenza ai professionisti già in carica (le conferme sono state otto fra cui, per esempio, Novara dove Mario Minola sembrava a rischio) e altre che hanno visto l’arrivo di manager che hanno ricoperto in precedenza generalmente incarichi di direttore sanitario se non generale, ad Alessandria arrivano un consulente strategico e un dirigente di un assessorato regionale. La scelta non farà certamente alcuna grinza dal punto di vista tecnico, in ogni caso i profili, visti dall’esterno, sembrano privilegiare alcuni aspetti, a partire da quello manageriale fino a quello tecnico e organizzativo. Se la giunta regionale e l’assessore Antonio Saitta hanno deciso così, avranno avuto le loro ragioni. Certo che alla luce dei profili pare che l’amministrazione regionale abbia voluto privilegiare professionisti che si dovranno occupare in primo luogo della riorganizzazione aziendale, come se le gestioni dei direttori uscenti (Giovanna Baraldi e Gilberto Gentili dell’Asl Al) siano destinate a lasciare in eredità delle criticità sconosciute ai più. Il profilo di Brambilla (laurea in medicina a Milano, specalizzazione in ematologia a Pavia, master in Management delle aziende sanitarie all’Università Bocconi, quindi gli incarichi dirigenziali prima all’Ausl di Piacenza e infine alla Regione Emilia Romagna) parla in modo particolare di una profonda competenza sul fronte dell’assistenza territoriale, uno dei nodi da sciogliere su tutto il territorio alessandrino.
Giacomo Centini, classe 1981, nato a Siena, è stato coinvolto in una vicenda giudiziaria che ha visto protagonista Paolo Morello Marchese, direttore generale della Asl Toscana Centro (comprende Firenze, Prato, Pistoia ed Empoli) che è stato assolto in appello dall’accusa di abuso d’ufficio. Morello Marchese era stato condannato in primo grado dal Tribunale di Siena ed era stato sospeso dall’incarico. Gli era stato contestato di avere nominato Giacomo Centini direttore amministrativo dell’azienda ospedaliera universitaria senese alcuni giorni prima che il suo nome fosse inserito formalmente nella lista dei candidabili a quell’incarico.