Mercoledì mattina c’è stato un incontro presso l’Assessorato all’ambiente della Regione Piemonte alla presenza di tutti i comuni e le Province interessate dalla delimitazione delle aree di ricarica previste dal PTA, e definite dalla DGR 12 – 6441 “Aree di ricarica degli acquiferi profondi”.
Valter Ottria, Consigliere regionale di Liberi e Uguali: «Ho partecipato all’incontro in quanto, a partire dall’estate del 2014 giorno della mia elezione in Regione, ho seguito costantemente la situazione in merito alle falde acquifere piemontesi e – in particolare – a quelle che insistono sulla Provincia di Alessandria, lavorando alla loro protezione da eventi inquinanti.
Cito, ultimo in ordine di tempo, il mio Odg n.1171 che impegnava la Giunta ad avviare uno studio generale, anche recuperando progetti già ipotizzati negli scorsi anni, affinché – superata l’emergenza idrica – si lavori ad un piano di messa in sicurezza ordinaria del Piemonte dal punto di vista idrico; a tutelare in modo efficace, attraverso il principio di precauzione, gli acquiferi; profondi piemontesi, aree di riserva e di ricarica, identificati nelle cartografie aggiornate del PTA regionale; a salvaguardare i pozzi di approvvigionamento presenti nella Provincia, alcuni dei quali minacciati da siti inquinati di lungo corso e in attesa di bonifica – es. la Pedaggera.
I rappresentanti alessandrini hanno chiesto che venga esteso il modello previsto per la Valledora, ovvero l’ampliamento di vincoli precisi per un’adeguata tutela della falda acquifera profonda di Sezzadio-Predosa. Per raggiungere lo scopo, ritengo sia necessario l’istituzione un tavolo di lavoro atto a verificare gli studi esistenti e quelli in fase di elaborazione (oggi l’ATO 6 ha comunicato che tali studi saranno completati entro l’anno); l’avevo esplicitamente richiesto attraverso l’Odg 1044 dell’aprile 2017, e oggi, tale proposta è stata rilanciata dalle istituzioni locali al tavolo dell’Assessore regionale Valmaggia.
È necessario fare tutto quanto possibile dal punto di vista politico per tutelare le falde acquifere della nostra Provincia, approfittando anche dell’esperienza che la Regione ha maturato in altri siti piemontesi.
Il mio obiettivo – conclude Ottria – è sempre stato quello di proteggere l’acqua delle nostre falde, sia se si tratti di possibili pericoli di inquinamento, sia di bonifiche di siti già inquinati».