Mentre in aula si discute la nuova legge regionale per la regolamentazione dell’attività venatoria, il dr. Michele Filippo Fontefrancesco, Commissario dell’ATC AL1 e AL2, ha deliberato il regolamento di caccia al cinghiale con criteri precisi di assegnazione alle squadre di zone ridisegnate con equità.
Tra i criteri, che per legge nazionale dovrebbero legare il cacciatore al territorio, tuttavia uno, quantomeno curioso, recita “…un numero di punti, approssimato al secondo decimale, inversamente proporzionale alla differenza tra l’età media della squadra e quella della squadra con età minore. L’età media verrà calcolata al primo giugno dell’anno, sugli anni compiuti da ogni membro della squadra in tale data”.
L’equità di mappatura delle zone in un territorio omogeneo rappresenta un’altra nota dolente, evidente frutto di disgrafia, con aree enormi ed altre piccolissime, e lingue di territorio che da una zona si infilano in altre.
“Meraviglia che criteri tanto sorprendenti vengano da un sociologo ed antropologo come quella del Sindaco di Lu Monferrato”, afferma il Consigliere regionale Alfredo Monaco “mi sarei aspettato che l’equità nelle mappe scaturisse dal numero di animali presenti su una determinata area piuttosto che dai metri quadrati, ed invece non si capisce affatto il nume tutelare delle regole di assegnazione”.
“Ad essere benevoli, viene da immaginare che il Commissario sia andato in confusione” incalza Monaco “ma è il momento di smetterla con la gestione del patrimonio faunistico tanto disinvolta”.
Nella discussione del DDL 182, Monaco ha presentato un emendamento che delega la Giunta Regionale a redigere un modello di regolamento per la tipica fauna alpina e gli ungulati, su linee guida ispirate a criteri chiari di equità ed oggettività, obbligando di fatto ATC e CA ad adottarli, senza lasciare spazio alla fantasia.
Alfredo Monaco
consigliere regionale
“Scelta di Rete Civica per Chiamparino”
