Un’ ‘Abbracciata collettiva’, proprio come il titolo dell’iniziativa che si è svolta sabato 24 e domenica 25 marzo al Pianeta sport di Alessandria.
Trenta ore di maratona sportiva in acqua, con Alessandria unica città piemontese a partecipare all’evento, per avvicinare più persone possibile all’autismo e ai disturbi mentali gravi attraverso la terapia multi sistemica in acqua.
Dalle 7.30 del sabato, fino alle 13.30 del giorno dopo, piccoli e grandi nuotatori si sono alternati, per un minimo di quindici minuti, in acqua, svolgendo, provando, e “testando” la terapia.
Alle 12.30 di sabato erano già più di duecento i bambini ‘tuffati’ in acqua con terapisti, amici e genitori.
Ogni metro percorso in vasca ha rappresentato simbolicamente il tentativo di avvicinarsi alle problematiche delle famiglie dei bambini con disturbo dello spettro autistico.
Un modo per condividere con loro una piccola parte del percorso della loro vita, regalando delle ore di terapia multi sistemica.
Un abbraccio all’autismo, per “sdoganarlo”, per non averne paura e avvicinarsi alle cause finalizzate al riconoscimento dei diritti dei bambini con disturbi dello spettro autistico.
Un obiettivo di condivisione attraverso lo sport e, soprattutto, attraverso la TMA metodo Caputo Ippolito, una terapia frutto di oltre venticinque anni di esperienza e che utilizza l’acqua come attivatore emozionale, sensoriale, motorio affinché il soggetto sia avvantaggiato nella comunicazione e nella relazione.
Le tecniche acquisite durante la terapia verranno infatti utilizzate come veicolo per raggiungere obiettivi terapeutici e attuare, in un secondo momento, un processo di socializzazione e integrazione con il gruppo dei pari.
L’intervento, che è sempre individualizzato e fondato sul rapporto umano, rieduca alla modifica degli schemi cognitivi, comportamentali, comunicativi ed emotivi del bambino affetto da autismo.
La somma raccolta tra sabato e domenica sarà devoluta interamente alle famiglie dei bambini con autismo che hanno meno opportunità economiche, per offrire loro la possibilità di effettuare la TMA durante l’anno, con l’obiettivo di ridurre il costo mensile che le famiglie si trovano a pagare per garantire la terapia ai propri figli.
Inoltre, ogni partecipante, ha potuto scegliere a chi regalare la terapia.
Insomma, un abbraccio non si nega a nessuno.