“La musica antica è un vero universo, che va dal X al XVIII secolo, e ha al suo interno tante tendenze e stili diversi. E’ tutto ciò che viene prima della musica classica, e che certamente merita di essere scoperto e valorizzato. Qui al Conservatorio Vivaldi lo facciamo da diversi anni, e aderiamo con convinzione alla Giornata Europea della Musica Antica, evento internazionale in costante crescita”. Donato Sansone, docente bibliotecario del Conservatorio Vivaldi, insegna flauto dolce, e fa parte dell’Interdipartimento di Musica Antica, che mercoledì 21 marzo, primo giorno di primavera, propone all’Auditorium Pittaluga di via Parma, a partire dalle 17, il concerto “I Figli del Grand Siècle”, dedicato alle musiche di François Couperin (di cui ricorrono i 350 anni dalla nascita), “ma anche di diversi altri musicisti suoi contemporanei, tutti francesi dell’inizio del Settecento. Autori e interpreti talora molto diversi tra loro: si va dalla musica colta, ad un intrattenimento popolare che oggi definiremmo musica da ballo”.
Qui il programma completo della giornata.
Quest’anno la Giornata Europea della Musica Antica propone oltre 90 concerti ed eventi in più di 20 nazioni, tra cui anche realtà extraeuropee come la Russia e gli Stati Uniti, e l’Italia è certamente in prima fila nel progetto, che per il Conservatorio Vivaldi assume una valenza particolare: “Oltre al corso ordinario di clavicembalo, il nostro conservatorio propone vari seminari e masterclass di musica antica, in particolare di canto rinascimentale e barocco, liuto, violino barocco e flauto dolce. Sono tutti molto apprezzati dagli studenti. Riteniamo che una conoscenza della musica antica sia fondamentale per tutti i musicisti, a prescindere poi dalle scelte e specializzazioni personali, e da anni lavoriamo con pazienza e metodo in questa direzione”.
I risultati, indubbiamente, si vedono, e la stessa scelta di collocare il concerto nel tradizionale ‘spazio’ del mercoledì pomeriggio testimonia la volontà di raggiungere un pubblico il più possibile ampio: non solo di addetti ai lavori, ma anche di appassionati, o di semplici neofiti che desiderano avvicinarsi, anche solo occasionalmente, ad un’epoca musicale quanto mai vasta e variegata. “La scelta di autori del primo Settecento francese – conclude il professor Sansone – non è casuale, poiché quello fu in Francia un periodo particolarmente ricco dal punto di vista culturale e musicale. L’obiettivo di queste iniziative è ‘allargare’ gli orizzonti di fruizione musicale, e di stimolare la conoscenza di autori e opere che hanno caratterizzato intere epoche, e che meritano certamente di essere reinterpretati, e ascoltati con attenzione”.