Grigi: il faraone era cieco o semplicemente se ne sbatteva i……

Grigi: dal libro Cuore alla tragedia del Poseidon CorriereAldi Jimmy Barco
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Adesso parliamo dei Grigi targati Marcolini. Secondo me se lo meritano e sono bistrattati da una parte della stampa alessandrina e da certi scienziati della pelota di casa nostra. Con Marcolini in panca, e dimenticando per un attimo la Coppa (benché lì abbiamo “volato” tre turni), abbiamo giocato dal 24 novembre scorso 11 turni di campionato raccogliendo 24 punti, quindi media punti-partita 2,20 circa: se avessimo tenuto la stesso passo anche nel perverso periodo Sensibile-Stellini saremmo largamente in testa alla classifica del girone con 59 punti. E direi che 11 partite più tre turni di coppa possono essere un campione abbastanza significativo.

La prima domanda da porsi, secondo me, è questa: la qualità complessiva delle prestazioni della squadra da fine novembre ad oggi è in linea con i risultati lusinghieri ottenuti? Certo, da dicembre ben poco è girato storto, ma alla domanda risponderei comunque sì: abbiamo portato a casa sostanzialmente quanto ci siamo meritati sul campo. Vorrei ricordare a tutti che invece, nel periodo precedente, oltre a raccogliere una miseria di punti, ci sono state partite nelle quali gli avversari ci hanno letteralmente dominato. E arriviamo al punto: proprio all’andata contro il Prato la partita l’abbiamo vinta, certo, ma l’unica squadra che quel pomeriggio al Mocca aveva per lo meno tentato di giocare al calcio erano stati i toscani. E ricordo che nel dopo partita in sala stampa mi sono scontrato con l’allora mister Stellini sottolineando il fatto di essere stati ostaggio del gioco pratese per 80’ su 90’. Naturalmente il vice Conte mi rispose stizzito ma senza entrare nel merito e la maggior parte dei giornalisti mandrogni presenti facevano ”si” con lo zuccone, annuendo a favore del mister mandrogno, ora emerito. Naturalmente le cronache e le pagelle di quel match hanno poi rispecchiato sostanzialmente la non lettura della partita fatta dalla “voce del padrone”.

A distanza di un girone abbiamo incrociato di nuovo il Prato a casa sua (si fa per dire), un Prato che, tra l’altro, si è notevolmente rinforzato nel mercato di riparazione. La partita di domenica scorsa è stata giocata in condizioni atmosferiche avverse, quelle, tanto per intenderci, destinate ad appiattire le differenze tecniche in campo. Ebbene, dal fischio d’inizio abbiamo fatto gol, abbiamo costruito occasioni su occasioni e abbiamo dominato il campo senza discussioni. Poi è arrivato il regalo di Vannucchi (quindi parliamo di errore individuale e non di atteggiamento sbagliato della squadra… ) e siamo andati al riposo sull’1-1. Nella ripresa abbiamo spavaldamente continuato a pigiare sul pedale dell’acceleratore, abbiamo fatto altri due gol su azione manovrata e sul finire i lanieri hanno accorciato grazie ad un eccellente tiro da fuori. Ebbene, a giudicare dalle cronache dei nostri giornalisti, si doveva fare meglio. Il ritornello è sempre lo stesso “troppe le occasioni sbagliate dai Grigi”. Tutto giusto ma fatemi capire una cosa: all’andata, quando contro il Prato al Mocca abbiamo vinto senza vedere mai la palla e non tirando mai in porta il giudizio su quella partita era stato positivo per i Grigi, fuori casa invece, dominando su tutto il fronte e soffrendo legittimamente gli ultimi 5’, sono tutti a cercare il pelo nell’uovo, a trovare distinguo e quello che non funziona.

Ma se proprio vogliamo parlare di quello che non va perché non parlare allora del giocatore che, di fatto, ha riaperto i giochi con una minchiata delle sue, cioè Vannucchi? E lasciamo stare ipotesi diverse dal fatto puramente tecnico ma facciamoci una domanda. E’ mai possibile che un portiere giovane, con alle spalle un settore giovanile di rango e arrivato al terzo campionato qui da noi non sia migliorato nemmeno dello 0,1%? Se aveva dei difetti quando ha esordito al Mocca li ha conservati intatti, anzi pare che, nel frattempo, ne abbia collezionato altri. Miglioramenti invece nessuno, tra l’altro in stagioni cruciali per la crescita tecnica e professionale di un portiere. Capisco di toccare un nervo scoperto ma chiedo: non ci sarà qualcosa che non funziona tra lui e il suo preparatore? Non pensate serenamente che questo binomio portiere e preparatore non funziona, anzi, non ha mai funzionato? Questo è il tema autentico (sempre che vogliamo parlare di qualcosa di davvero centrale e non di fuffa per i gonzi) e doveva essere già affrontato e risolto alla fine della stagione scorsa, visto cosa ci era costato il ragazzotto pratese in termini di risultati e problemi.

Pensavo proprio che in fase di mercato Sensibile ponesse mano al problema ma evidentemente il faraone (dei miei stivali), ben sapendo di sollevare un polverone, si è adattato alla situazione di fatto e ha fatto finta di non vedere o, peggio ancora, era in tutt’altre faccende affaccendato e si è dimenticato di affrontare i problemi relativi ad un ruolo determinante nello scacchiere della squadra.

In coda vi segnalo sommessamente che il disastro che noi la passata stagione abbiamo combinato mettendoci ben cinque mesi (da gennaio a maggio), a Livorno invece se la sono sbrigata in un mese e mezzo. Con qualche differenza però: che il Livorno attuale (allenatore a parte, naturalmente ….) ha un organico pari o forse superiore a quello dei Grigi di Braglia mentre la Cremonese della stagione scorsa mi pareva decisamente più attrezzata del Siena odierno. Inoltre ho motivo di credere che né all’interno né, tanto meno, all’esterno della società labronica ora ci sia qualcuno che remi contro, al contrario di quanto avvenuto qui nell’annata sportiva 2016/2017. A bientot.