Camere di Commercio, riparte il cammino della riforma: anche per Alessandria e Asti

Sette pietre d'inciampo a ricordo di altrettanti deportati alessandrini CorriereAlUn decreto firmato dal ministro Carlo Calenda lo scorso 16 febbraio rimette in movimento la riforma delle Camere di commercio. Si riparte da dove ci si era fermati dopo la sentenza della Corte Costituzionale di novembre, che aveva evidenziato una carenza nella norma di avvio degli accorpamenti, mentre alcune Regioni avevano presentato ricorsi su vari aspetti del progetto. Ora tutto pare superato e, soprattutto, viene confermata la volontà del Governo di portare a conclusione la riforma in tempi brevi e senza altre indecisioni.

Giovedì 1° marzo il commissario ad acta nominato dal Ministro per l’accorpamento delle Camere di commercio di Alessandria e di Asti, e cioè il segretario generale della Camera alessandrina, Roberto Livraghi, pubblicherà il bando che dà il via alle procedure di formazione del consiglio del nuovo ente. Le associazioni di categoria delle province di Alessandria e Asti avranno 40 giorni di tempo per fornire i dati dei propri iscritti e altre indicazioni utili a calcolarne la rappresentatività. Poi il commissario, dopo i necessari controlli, trasmetterà questa documentazione in Regione ed entro il mese di luglio il presidente della Giunta regionale dovrà aver nominato i 33 componenti del consiglio della nuova Camera di commercio Alessandria-Asti.

“Ha inizio davvero una nuova stagione – ha dichiarato il presidente Gian Paolo Coscia – in cui siamo chiamati a costruire qualcosa di veramente efficace e nuovo. Non ho condiviso tutti i passaggi di questa riforma, che le Camere hanno subito più che aver contribuito a definire. Ma al tempo stesso, in pochi anni lo scenario aggressivo nei nostri confronti è fortemente cambiato e ora ci possiamo interrogare serenamente con le rappresentanze di categoria e gli altri corpi intermedi su quali siano le scelte più utili per sostenere una prima, timida ripresa che l’economia del Paese sembra attraversare e che si affaccia qua e là anche dalle nostre parti. La sfida di dar vita a un’unica economia locale che, senza dimenticare le particolarità dei due ambiti provinciali, possa muoversi in termini di sistema, è una prova davvero impegnativa e piena di incognite”.