“Ogni volta che passo da via Migliara non posso più fare a meno di pensare a Cesare Sacerdote, alla gioia che mi dà godendo la visione delle sue cartoline e alla brutta fine a cui è andato incontro.”
Così scrivevo giovedì scorso in un post pubblicato sul social network Facebook, esternando un mio sentimento sincero proprio nell’immediatezza del momento in cui passavo per questo luogo. In quel momento di solitudine e di quasi totale assenza di persone il mio transitare per quella strada aveva provocato in me un intimo turbamento. Mi ero commosso.
I motivi che mi inducono a pensare ed a provare certe emozioni sono innumerevoli e – oltre che all’episodio storico ormai noto a tutti come Olocausto – sono legati a qualcosa di intimo, di profondo, qualcosa che mi accomuna proprio a Cesare Sacerdote e – ancor meglio – a quel che resta di una delle sue attività. Le Cartoline illustrate di Alessandria prodotte dalla sua Casa Editrice.
Fotografia di Cristina Valdata relativa alla posa in opera delle Pietre d’Inciampo di Cesare Sacerdote e Vittorina Artom.
Fin dai primi giorni in cui incominciavo a collezionare cartoline avevo notato, fra i più famosi editori locali quali Oneto, Tasso e Bertolotti, che già avevo sentito nominare in svariate occasioni, anche l’Editore Cesare Sacerdote. Col tempo e con attento studio di tutto ciò che riguarda le cartoline di questa città avevo capito che anche quelle recanti la sigla C. S. A. e non solo quelle con il nome scritto per esteso appartengono alle produzioni del Nostro: l’acronimo appena citato significa infatti Cesare Sacerdote – Alessandria).
Quante cose ho scoperto su questa città anche grazie alle cartoline di Sacerdote! Quanta gioia mi ha dato il visionare (e lo studiare) le sue vecchie immagini riguardanti la mia cara Alessandria!
Come posso non pensare al nostro Cesare, oltre che come uno dei tanti morti ad Auschwitz, come uno di noi, come un alessandrino di quella comunità israelitica così culturalmente attiva e viva, come uomo e come lavoratore così presente nel nostro tessuto sociale?
Il mio studio, però, non si limita alla sola annotazione dell’editore ma va oltre. Infatti, analizzando i numeri di codice che quasi tutti i soggetti recano a stampa al verso, sono riuscito a intuire – con qualche approssimazione – anche il numero dei soggetti stampati per le diverse serie di cartoline.
Una serie di cartoline, oltre che appartenere alla produzione di uno stesso editore, ha caratteristiche di somiglianza fisica quali ad esempio il formato, il tipo di cartoncino, il bordo (liscio o frastagliato), la cornicetta bianca attorno all’immagine o l’assenza di tale elemento, il colore dell’inchiostro (nero, azzurrino, seppia, verdolino, ecc.) e molte altre qualità e tipicità che non elenco per non annoiare.
Tale studio, successivamente, è stato molto utile per fornire un aiuto concreto all’amico professor Guido Ratti che, proprio su questo editore, aveva in cantiere un approfondito saggio e – al corrente della mia conoscenza del settore specifico – su questo argomento mi chiedeva lumi.
Saggio importante il suo, che ormai da anni conservo tra le mie carte e che con soddisfazione ora condivido affinché anche qui resti traccia del lavoro minuzioso dell’amico Guido, oltre che della grandezza e dell’importanza del nostro sventurato Editore.
Durante il pomeriggio dedicato alle origini degli ebrei alessandrini dal titolo Ricordiamo quindi Siamo del 28 Gennaio scorso, avevo incontrato l’amico Aldo Perosino, noto studioso dell’argomento, col quale avevo scambiato una serie di considerazioni inerenti la posa in opera delle Pietre d’Inciampo.1
Proprio con Aldo scambiavo qualche battuta sulle Pietre d’Inciampo e mi svelava un certo suo velato disaccordo su tale iniziativa. Pensava a quelle targhe di ottone con i nome degli ebrei che, inevitabilmente, sarebbero state calpestate dai passanti, vedendo in questa circostanza soltanto una valenza negativa. Mi ero permesso con un certo tatto di contraddirlo, formulando le mie spiegazioni in merito.
Solo chi non conosce questa storia può passare dalle strade che custodiscono le Pietre ignorando il significato di quei Segni. Solo chi non ha cuore o chi non vive gli eventi relativi all’Olocausto con animo sensibile e con la reale coscienza di ciò che la storia racconta può calpestare questi nomi in maniera naturale.
Credo però nella forza evocativa di questi cubetti posti per strada e sono quasi certo che la gente sarà sempre più sensibile riguardo ciò che rappresentano.
Oggi, a corredo del mio scritto e di quello ormai datato – ma oltremodo interessantissimo – di Guido Ratti, desidero proporre una cartolina dell’Editore Vistosi2 , spedita nel 1916, che interessa proprio Via Migliara, la strada dove Cesare Sacerdote abitava.
A raffronto con la vecchia immagine propongo qualche mio modesto scatto fotografico.
Voglio far notare che un lampione e qualche bella fioriera non sono in grado di riportare a noi, modestissimi posteri, quel sapore di semplice umanità che permeava i tempi lontani illustrati dalla cartolina. I passanti erano fermi in posa al cospetto del fotografo ed approfittavano della circostanza per passare alla storia, seppure in maniera anonima. Oggi passanti frettolosi sgusciano accanto a chi è intento a scattare qualche istantanea, certamente ormai troppo abituati a veder gente che fotografa ogni cosa.
E con questo ho soltanto accennato alcune emozioni, ho soltanto annotato poche nozioni e pochissime emozioni delle molteplici che ancora potrei raccontare. Lo spazio e la sopportazione dei miei lettori non sono infiniti.
Ecco l’encomiabile lavoro di puntuale ed approfondita ricerca di Guido Ratti:
SACERDOTE, Cesare
Cartolibreria Sacerdote; Cesare Sacerdote; Ed. Sacerdote; Casa Editrice Sacerdote; C.[esare] S.[acerdote] A.[lessandria]
La marca tipografica della casa editrice di Cesare Sacerdote era costituita da un tondo di 35 millimetri che adornava il frontespizio e sovente anche la copertina: attorno ad un medaglione con l’immagine di Giano bifronte (mm. 25) correva la scritta “POSTERITATIS AD IANVAM – C*S”
Autori: Nicola Basile, Carlo Bertani, Alberto Buzio, Amalia Buzio, Pasquale De Franciscis, Francesco Lancella, Palladino Palladini, Luca Sangiorgio.
Cesare (La Spezia 1891 – Auschwitz? 1945) discendeva dal ramo acquese della famiglia ebraica dei Sacerdote, largamente attestati nell’800 tra il Cuneese, l’Alessandrino, il Torinese ed il Casalese. Di Acqui Terme erano il nonno Abram ed il padre Beniamino il quale, insieme ad altri fratelli era stato avviato al commercio cartolibrario in giovanissima età: le modeste prospettive offerte dalla cittadina termale, avevano tuttavia indotto i giovani Sacerdote ad effettuare il loro apprendistato presso parenti ed amici fuori dal Piemonte. Così Mosè s’era trasferito a Genova, Benedetto in Francia e Beniamino – tra il 1865 ed il 1870 – a Spezia, dove s’era sposato con Adele Segre e dove aveva aperto nel 1891 una propria cartoleria: alla rivendita dei normali articoli cartotecnici, aveva affiancato anche quella di libri scolastici e tecnici, di francobolli da collezione e di modulistica per computisteria prodotta in proprio. Intorno al 1895 Beniamino inizierà a produrre, in collaborazione con alcuni influenti e stimati docenti spezzini, manuali e libri di lettura destinati agli istituti scolastici locali: un’attività che si allargherà soprattutto nel ‘900 collocando la “Casa Editrice Sacerdote” fra gli editori scolastici di riferimento nell’ambito spezzino. Cresciuto nell’azienda paterna coll’incombenza specifica di seguire la produzione presso i tipografi liguri e toscani cui venivano affidate le stampe e di sviluppare i contatti con scuole e docenti per promuovere l’adozione dei propri manuali, dal 1916 Cesare intraprese una autonoma avventura editoriale sempre nell’ambito della scolastica. Col corso di disegno per le scuole medie di Francesco Lancella e di Luca Sangiorgio, con quello di disegno tecnico di Luigi Chiapperini e col dizionario fraseologico italo-inglese di Pasquale De Franciscis (tutti prodotti a La Spezia da Cesare tra il ’16 ed il ’20), il giovane mostrò ambizioni più larghe rispetto a quelle di Beniamino tendendo a uscire dal mercato provinciale per sfruttare le opportunità e gli spazi offerti dalla nicchia della manualistica per le scuole tecnico-commerciali e professionali, relativamente poco coperta dai grandi editori nazionali. Per questo prese a viaggiare fuori dai confini dello Spezzino, puntando soprattutto a nord, per proporre ai docenti i libri prodotti da lui e dal padre e per promuoverne l’adozione. Abbastanza ovvio che il primo punto di riferimento fosse la terra d’origine, l’Alessandrino, dove poteva contare sull’appoggio di una comunità israelitica molto influente e, soprattutto, di una rete di parenti ben inseriti in ogni ambito della società: sua sorella Anna era sposata al rabbino di Alessandria, mentre la zia Carlotta Norzi, maestra elementare, era direttrice didattica delle scuole elementari cittadine. Fu un ritorno decisivo per Cesare, perché qui vide prospettive personali e di lavoro decisamente interessanti: al punto da abbandonare La Spezia nel 1920 per stabilirsi ad Alessandria dove si sposò con Emilia Pugliese e dove rilevò la vecchia e centralissima Cartolibreria Colombo di via Cavour n. 3, presso la quale fissò la sede operativa la sua casa editrice. Da Colombo aveva ereditato anche una piccola attività di produzione e commercializzazione di cartoline della città che mantenne col nuovo logo “C. S. A.”, e che rinnovò in una decina di serie: prodotte in versione economica e di lusso (quest’ultima con procedimento fotografico presso la “FOTOCELERE” di Torino) le sue cartoline circoleranno fin dopo la guerra. Restando nell’ambito delle edizioni scolastiche, nei primissimi anni ad Alessandria l’attività di Sacerdote si basò sulle edizioni spezzine: oltre ai corsi di disegno di Lancella e Sangiorgio c’era soprattutto il manuale L’infermiera in famiglia di Giovanni Pugliesi (la 2a edizione è del ‘23) prodotto da Beniamino in diverse ristampe e venduto ancora nel corso degli anni ‘30. La prima uscita alessandrina è del 1923: Attraverso tempi e regioni, una antologia di letture storiche e geografiche in due volumi per le medie superiori con la quale si inaugurò la collaborazione tra Sacerdote e Carlo Bertani. Docente di materie letterarie presso il locale Istituto Tecnico “Leonardo da Vinci”, il Bertani nel decennio successivo diventerà il principale autore della piccola casa editrice firmando, tra il ’25 ed il ’35, una completa ed interessante serie di manuali di materie letterarie per le scuole elementari, medie e medie superiori che Cesare pubblicò appoggiandosi prevalentemente alle tipografie Ferrari & Occella di Alessandria e Miglietta, Milano & C. (Succ. Cassone) di Casale Monferrato. Sono infatti di Bertani il corso di storia per Istituti tecnici superiori Le religioni, la scienza, il diritto e la civiltà, in due volumi, apparso tra il 1925 ed il 1926 e giunto alla 3a edizione nel 1930; poi il sussidiario Almanacco di cultura regionale per il triennio elementare (reperiti i volumi del 1926 e del 1929) costruito come un percorso attraverso il Piemonte geografico, economico, storico, letterario, dialettale e artistico, scandito sui tempi del calendario scolastico e dei lavori della campagna; ed infine, evidentemente destinata al ginnasio, la collana “I grandi poemi per i giovani alunni” in cui trovarono spazio i commenti all’Ariosto (ben tre diverse edizioni tra il 1927 ed il 1933), ad Omero (due edizioni tra il 1928 ed il 1931) e a Virgilio (1930). Forte dell’esperienza maturata nelle scuole professionali, fin dai primissimi anni alessandrini Cesare aveva affiancato a L’infermiera in famiglia, anche un manuale di stenografia di Palladino Palladini (la seconda edizione è del ‘25), probabilmente diffuso anche nelle scuole private e serali di formazione per stenodattilografe. Negli anni ’30 l’allargamento più significativo della produzione fu determinato soprattutto dal sodalizio con un insegnante di lingue, Alberto Buzio, autore di una solida Grammatica della lingua francese che incontrò un ottimo riscontro sul mercato: alla grammatica si affiancheranno, curati dalla figlia del Buzio, Amalia, tra il ’33 ed il ’35 anche un commento scolastico al Paradise lost di Milton ed un libretto di letture francesi elementari. Infine, del ’35 è anche l’ultimo dei commenti ai classici della letteratura italiana: un’edizione scolastica dei Sepolcri curata ed annotata dal maestro Nicola Basile, prolifico scrittore locale destinato a diventare sindaco socialista d’Alessandria nell’immediato dopoguerra. Fuori dal settore della scolastica Sacerdote fu presente anche nelle pubblicazioni degli ordini professionali locali (restano infatti in bibliografia gli Atti e memorie dell’Associazione medico-chirurgica di Alessandria del 1928) e nella produzione di modulistica per enti e organizzazioni politiche. Insomma, un’azienda solida e con ottime prospettive di crescita che tuttavia fu costretta a chiudere per effetto delle leggi razziali del ’38: Cesare Sacerdote cedette la casa editrice e magazzino a Ferrari e Occella, il suo tipografo alessandrino di fiducia col quale mantenne un rapporto strettissimo di collaborazione fino all’autunno del ’43 quando venne arrestato nel corso di un tentativo di espatrio in Svizzera. Dopo un breve internamento a Fossoli, nel febbraio 1944 fu deportato ad Auschwitz dove probabilmente morì nei primi mesi del ’45. La memoria delle sue attività editoriali, più che alle cartoline che cessarono di circolare alla fine degli anni ‘40, è stata legata alla grammatica francese del Buzio che, ampliata e rinnovata a più riprese da Amalia Buzio ed unica edizione scolastica mantenuta dalla tipografia Ferrari & Occella, resterà sul mercato scolastico perlomeno per tutti gli anni ’50.
[Fonti e Bibliografia: Bibliografia nazionale; Cartolinoteca privata Frisina, Alessandria; Federico Sacerdote, Torino; Paola Vitale, Alessandria; Archivio della Comunità ebraica alessandrina Aldo Perosino, Alessandria]
[Guido Ratti]
Bibliografia didattica della Tipografia Cesare Sacerdote
1) edizioni di La Spezia
CHIAPPERINI, Luigi, Elementi di disegno a mano libera, per le scuole tecniche, complementari e normali, La Spezia, C. Sacerdote, 1916, 4 p. 39 tav.;
DE FRANCISCIS, Pasquale, Frasario tecnico militare italiano-inglese. Raccolta ad uso degli allievi della R. Accademia navale, La Spezia, C. Sacerdote, 1917;
LANCELLA, Francesco, Il disegno nelle scuole medie inferiori, La Spezia, C. Sacerdote, 1917;
LANCELLA, Francesco, SANGIORGIO Luca, Il disegno geometrico nelle scuole medie. Parte I, La Spezia, C. Sacerdote, 1917;
SANGIORGIO, Luca, LANCELLA Francesco, Il disegno geometrico nelle scuole medie. Parte II, La Spezia, Cesare Sacerdote, 1918, 78 p. ill.;
SANGIORGIO, Luca, LANCELLA Francesco, Appendice al disegno geometrico nelle scuole medie. Proiezioni, prospettiva, architettura, Spezia, C. Sacerdote, 1919 56 p.
2) edizioni di Alessandria
BERTANI, Carlo, Attraverso tempi e regioni. Letture storiche e geografiche per le Scuole medie superiori, vol. 2, Dal Rinascimento ai giorni nostri, Alessandria, Cesare Sacerdote, 1923, 476 p. ill.;
PALLADINI, Palladino, Manuale scolastico teorico-pratico di stenografia italiana, secondo il sistema Gabelsberger-Noe, 2a ed., Alessandria, Sacerdote, 1925, 189 p.;
BERTANI, Carlo, Le religioni, la scienza, il diritto e la civiltà. Corso di storia per gli Istituti Tecnici Superiori, vol.1, Dalla preistoria ai comuni, Alessandria, Cesare Sacerdote, 1925 [2a edizione – 3a ed. 1930], 426 p.;
BERTANI, Carlo, Le religioni, la scienza, il diritto e la civiltà. Corso di storia per gli Istituti Tecnici Superiori, vol. 2, Dall’umanesimo e dalla rinascita dello stato alla civiltà contemporanea, Alessandria, Cesare Sacerdote, 1926;
BERTANI, Carlo, Attraverso tempi e regioni. Letture storiche e geografiche per le Scuole medie superiori, vol. 1, Dall’antichità al XIV secolo, Alessandria, Casa Editrice Cesare Sacerdote, 1925;
BERTANI, Carlo, Piemonte. Almanacco di cultura regionale per le classi III, IV e V elementari, approvato dalla Commissione Ministeriale, Alessandria, Cesare Sacerdote ed., (tipografia Ferrari e Occella) 1926. 219 p., ill.;
ARIOSTO, Ludovico, Nove canti dell’Orlando furioso con letture, introduzioni e commenti (secondo i nuovi programmi), a cura di Carlo Bertani, Alessandria, Cesare Sacerdote, 1927, 349 p., 4 c. di tav. ill.; Collana “I grandi poemi per i giovani alunni”;
OMERO, Quattro canti dell’Iliade tradotta da Vincenzo Monti, con introduzione, letture e commenti (secondo i nuovi programmi), a cura di Carlo Bertani, Alessandria, C. Sacerdote, 1928;
ARIOSTO, Ludovico, Dieci canti dell’Orlando furioso con letture, introduzioni e commenti (secondo i nuovi programmi), a cura di Carlo Bertani, 2a ed. ampliata, Alessandria, Cesare Sacerdote, 1930, 379 p., VIII tav. (Id., 3. a ed. riveduta ed ampliata, Alessandria, C. Sacerdote, 1933, 400 p., VIII tav.);
VIRGILIO, Quattro canti dell’Eneide ed episodi, tradotta da Annibal Caro con introduzioni, letture e commenti, a cura di Carlo Bertani, Alessandria, C. Sacerdote, 1930;
OMERO, Cinque canti dell’Iliade tradotta da Vincenzo Monti, con introduzione, letture e commenti (secondo i nuovi programmi), a cura di Carlo Bertani, Alessandria, C. Sacerdote, 1931, 253 p.;
BUZIO, Alberto, Grammatica della lingua francese per il primo e il secondo corso, C. Sacerdote, 1933, 273 p.;
MILTON, John, Paradise lost. Paradise regained. Samson Agonistes, con riassunti, commenti e note etimologiche [di] Amalia Buzio, Alessandria, Sacerdote, (Casale Monf., Tip. Miglietta, Milano e C.), 1933, 134 p.;
FOSCOLO, Ugo, I sepolcri, con introduzione e note a cura di Nicola Basile, Alessandria, C. Sacerdote, 1935, 72 p. ill.;
BUZIO, Amalia, Mon tout premier livre de lecture française, Alessandria, Sacerdote, Ferrari & Occella, 1935.
1 Importante iniziativa storico-artistica, ma soprattutto umana, di cui già più volte ho scritto sul social network Facebook e in qualche “puntata” della mia rubrica settimanale su CorriereAl.
2 La cartolina di Via Migliara è tratta dal mio libro: Album Alessandrino: cartoline e cronache d’epoca: operazione nostalgia n. 1 / Tony Frisina; prefazione di Giovanni Sisto. – Castelnuovo Scrivia: Maxmi, stampa 1992. – 216 p.: ill.; 35 cm.