E’ stata inaugurata a Palazzo Ghilini la mostra dedicata al Giorno del Ricordo (10 febbraio) e alla tragedia delle foibe dell’esodo fiumano, istriano e dalmato, curata da Federico Cavallero ed Emanuele Ugazio dell’associazione ‘PiemonteStoria’ e promossa dal Comune di Alessandria in collaborazione con la Provincia.
“Ringrazio in particolare modo i curatori della mostra, i ricercatori storici Federico Cavallero ed Emanuele Ugazio e l’associazione PiemonteStoria per la realizzazione di questa mostra” ha dichiarato, durante l’inaugurazione, Federico Riboldi, vicepresidente della Provincia di Alessandria.
“Il territorio alessandrino è orgoglioso di celebrare la Giornata del ricordo, un momento in cui tutta l’Italia riflette sulle stragi e sull’esodo di migliaia di cittadini strappati dalle proprie case. Sono convinto che difendere e diffondere la conoscenza e il dramma di questa tragedia, possa portare al superamento delle contrapposizioni e, quindi, contribuire a costruire una società aperta ed unita. Il dovere della memoria è fondamentale per la nostra stessa identità e si sviluppa attraverso la realizzazione di eventi come questa mostra”.
L’associazione ‘PiemonteStoria’ è un centro studi di ricercatori e amanti della storia contemporanea, dell’Ottocento e del Novecento.
L’obiettivo è quello di ricostruire vicende significative e proporle al pubblico per ricordare e riflettere sul passato.
Ecco, quindi, l’allestimento di una mostra sul Giorno del Ricordo, istituito dal Parlamento nel 2004 per non dimenticare le vittime delle foibe e i tanti italiani che furono costretti a lasciare le proprie case nei territori orientali che, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, diventarono jugoslavi sotto la dittatura di Tito.
Quando Truman, presidente degli Stati Uniti, ordinò a Tito di liberare la Venezia Giulia e Trieste, moltissimi triestini e giuliani furono liberati dall’incubo delle foibe e dalle deportazioni nei campi di concentramento del nuovo regime jugoslavo.
Furono più di 300.000 i profughi giuliano dalmati fino alla fine degli anni Cinquanta.