Confesercenti della provincia di Alessandria, con l’avvicinarsi dell’appunto elettorale del 4 marzo, si rivolge a tutti i candidati e alle segreterie politiche per sottoporre 10 proposte per il nuovo Governo.
“Ora più che mai è sotto gli occhi di tutti la situazione dei centri storici delle città e delle difficoltà in cui sopravvivono i negozi tradizionali, assediati da un overdose di grande distribuzione, dal commercio online, dalla crisi e dai cambiamenti di gusti ed abitudini dei consumatori.
Pertanto si rende necessario avviare una riforma della legge sul commercio che veda protagoniste tutte le forze politiche per cambiare l’attuale normativa di anarchia, che serve solo per fare gli interessi dei grandi player” – commenta Manuela Ulandi, Presidente provinciale Confesercenti.
“Uno degli obiettivi fondamentali della liberalizzazione era garantire una maggiore concorrenza delle imprese. Di fatto si è ottenuto il risultato opposto, favorendo solo centri commerciali, supermercati ed outlet. Le grandi imprese che operano solo su internet (Dot Com), quali Amazon, E-bay, Expedia, Alibabà (Cina) solo per citarne alcune, regnano incontrastate sul web e solo il 4% rimane al comparto del retail.
Sovente le multinazionali hanno le sedi legali nei paradisi fiscali nei quali si rifugiano, evitando di contribuire con la giusta quota di tasse al funzionamento di servizi pubblici per tutti i cittadini.
Ancora una volta la diseguaglianza con noi piccoli imprenditori tartassati e vessati da qualunque tipo di balzello crea un divario in termine di sopportazione e di capacità competitiva”, dichiara Michela Mandrino, Presidente Confesercenti, zona di Alessandria.
Ecco allora le richieste che CONFESERCENTI rivolge ai candidati alle prossime elezioni politiche del nostro territorio :
1. Porre fine al fisco retroattivo ed ai “tradimenti” fiscali ed imporre il rispetto degli statuti del contribuente e delle imprese.
2. Tax credit per le attività di vicinato, web-tax e lotta all’abusivismo.
3. Misure per il recupero di immobili sfitti in aree urbane degradate
4. Rendicontazione obbligatoria dell’impegno dei proventi di tari ed imposta di soggiorno
5. Istituzione del tetto fiscale
6. Lavoro e Irap/staffette generazionali
7. Impresa 4.0
8. Pensioni : rivedere Legge Fornero anche per i lavoratori autonomi
9. Accesso al credito
10. Turismo : abbassamento total tax rate, riduzione costo del lavoro, semplificazione CCNL ecc.
“Tra il 2007 e il 2018 – conclude Manuela Ulandi – abbiamo perso 514 mila lavoratori autonomi, ora la politica dovrebbe dimostrare con i fatti di voler invertire il trend e trasferire i benefici del ritorno alla crescita anche alle PMI, attuando le proposte suggerite da Confesercenti”.