di Jimmy Barco
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Se ci limitassimo a registrare acriticamente i punti in classifica ottenuti dall’Alessandria Calcio nella gestione Stellini e quelli conquistati con Marcolini in panchina potremmo dedurne che i nostri ragazzi siano, nel loro insieme, un gruppo capriccioso, inaffidabile e poco professionale. Il tutto dando per scontato che se Marcolini è certamente un bravo allenatore ma non il Genio della Lampada, Stellini non può essere lo scemotto paracadutato da Marte nel mondo del calcio.
Ho sentito qualcuno dire: “Stellini stava sulle palle ai giocatori e loro tiravano indietro la gambetta, con Marcolini invece i rapporti funzionano e i risultati si sono visti subito.” Secondo me questa spiegazione è oltremodo comoda, facile e semplicistica, benché un fondo di verità, inutile nasconderlo, c’è. Purtroppo in certi casi si fa presto a trovare spiegazioni plausibili ma con nessuna prova dimostrata o dimostrabile. Per cui se il portiere commette due errori di seguito è uno scommettitore, se la squadra è giù di corda il motivo è da ricercarsi nella vita privata dissoluta dei giocatori o perché tardano ad arrivare gli stipendi.
E’ così ad Alessandria e dappertutto: se non si capisce cosa stia succedendo la si butta in vacca e più grossa la si spara e più raccogli consensi.
Ma, allo stesso modo, passano pure per autentiche verità che vere non lo sono. Di Masi, per esempio, ha scelto la strada della promozione in B attraverso la strategia secondo la quale se si spende più di tutti si vince. La stessa, peraltro, che ha adottato la Cremonese da due lustri a questa parte. Nel calcio vincere gratis non ti succede nemmeno in II Categoria, è vero, ma è indispensabile spendere bene. Per carità, il tifoso sogna i top della categoria e giocatori dal passato evocativo ma non sempre (oserei dire quasi mai) a un libro paga spaziale corrispondono risultati e prestazioni altrettanto spaziali. E per trovare certi equilibri dirigenti e tecnici devono essere bravi e pure un po’ fortunati.
Qualche anno fa successe una cosa simile ad Alessandria: un girone d’andata disastroso, poi è arrivato il maestro del calcio Sonzogni, studiò la situazione, chiese alla società un bel repulisti e, nel girone di ritorno, ottenne una media promozione facendo, tra l’altro risparmiare un bel po’ di soldi alla società. Di Masi, in questa finestra di mercato invernale, sta tentando lo stesso percorso e i risultati gli arridono. E non solo quelli.
E’ stato fatto fuori un autentico Dottor Stranamore in panchina e, soprattutto, Ramsete II sulla piramide. Sbarcata quindi un sacco di gente di grandi pretese e scarso rendimento quelli rimasti non hanno alibi di sorta e nei prossimi 5 mesi devono dimostrare sul campo quello di cui sono capaci. E magari Di Masi in cuor suo è ormai maturo per imboccare la strada di far calcio in maniera “sostenibile”, come ha spesso suggerito (l’autocitazione stavolta è obbligata) in passato il sottoscritto.
Quanto al “sogno”, immagine giustamente spesso evocata dal tifoso, sarà meglio sognare la B e vederla arrivare con un progetto sportivamente ed aziendalmente corretto o limitarsi a sognare luglio e agosto di poter vincere il campionato a Natale e finire il campionato incazzati come bufali kafri?