Giovedì mattina nell’Aula Magna del Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica di Alessandria (il Disit, agli Orti) è stato effettuato il collegamento via skype con la base italiana “Mario Zucchelli” in Antartide. Quest’ultima si trova nella Baia Terra Nova, ed è operativa durante la primavera e l’estate australi.
Qui il ‘diario di bordo’ Missione in Antartide che la scienziata novese Paola Rivaro scrisse per CorriereAl durante la sua ultima missione.
La promotrice dell’evento è stata la professoressa Maria Angela Masini, docente di anatomia comparata e citologia, in cooperazione con il dipartimento.
L’Antartide è il quarto continente più vasto della terra, vanta di essere in media il luogo più freddo del pianeta a causa dell’alta percentuale di superficie ghiacciata e della calotta antartica che lo ricopre quasi interamente.
Ciononostante, questa terra offre un ricco terreno fertile per scienziati e ricercatori che svolgono numerose indagini biologiche. Ne sono un esempio gli studi a fenomeni atmosferici, cambiamenti climatici, alla biologia dell’adattamento umano e anche al ritrovamento di meteoriti.
I tecnici e gli scienziati operano in condizioni avverse ogni giorno, trovandosi costretti a fare i conti con temperature che arrivano fino a -50°C nel periodo “estivo” e possono scendere anche a -90°C nel periodo “invernale” e con forti raffiche di vento insieme a mutamenti del ciclo circadiano dovuti alla costante presenza della luce solare nel periodo estivo.
L’obiettivo principale è quello di studiare la modalità di produzione del cosiddetto “biofilm”, una materia collagena secreta da alcuni organismi costituenti la fauna ittica.
Altro oggetto di studio è rappresentato dall’ “ice-fish” una piccola creatura marina nel cui sangue è assente l’emoglobina. Ciò comporta l’assenza del gruppo “eme” nell’organismo e la colorazione prevalentemente trasparente del liquido sanguigno.
All’interno della base sono inoltre stati costruiti nel corso degli anni diversi acquari, alcuni dei quali collegati tra loro, e dunque costituenti un piccolo ecosistema che ospita diverse specie marine autoctone e ancora oggi al vaglio degli esperti, al fine di garantire il corretto svolgimento delle funzioni biologico-vitali di questi ultimi e renderli così adatti allo studio.
La base “ Mario Zucchelli” offre dunque un’ampia panoramica di ricerca biologica, dove i migliori esperti del settore esercitano le loro competenze per rispettare l’avanguardia culturale e ambientale rendendo così tale luogo il “fiore all’occhiello” del panorama scientifico italiano.
Nicolò Mancin