Bricola (Serravalle Designer Outlet): “Quest’anno diventiamo maggiorenni: ecco cosa faremo da grandi”

Bricola_Danieladi Ettore Grassano

 
“La prima volta che sono arrivata qui era il luglio del 2000, a cantiere ancora in corso. Il Serravalle Designer Outlet fu inaugurato poco dopo, il 7 di settembre: all’epoca ero dipendente di uno dei primi brand che decisero di investire sul progetto. Qualche anno dopo passai direttamente alle dipendenze del Centro”. Daniela Bricola, centre manager Serravalle Designer Outlet, acconsente ad aprire per un momento lo ‘scrigno’ dei ricordi professionali, ma anche un po’ personali. E non nasconde la soddisfazione: “18 anni dopo, difficile non riconoscere che la nostra è stata una scommessa vinta: siamo partiti da 15-16 mila metri commerciali, e oggi siamo oltre i 50 mila, con circa 250 negozi di marchi prestigiosi, 1.900 addetti complessivi, un numero di visitatori 2017  superiore ai 6 milioni di persone”.

Outlet di Serravalle: "Siamo quasi maggiorenni, e con tanta voglia di crescere ancora" CorriereAl 2

E allora buon compleanno, Outlet. Come sempre accade per progetti innovativi di questa portata, nel corso dei quasi due decenni non sono mancate polemiche: da quelle degli ambientalisti in fase di realizzazione della struttura, a quelle datate 2017 legate agli orari di apertura, e alle rivendicazioni sindacali. Eppure anche gli spiriti più critici, o quelli che magari amano poco lo shopping e ancor meno la folla (noi siamo stati a trovare Daniela Bricola in una mattina feriale, eppure i parcheggi erano già praticamente pieni. E una sola la ‘lingua franca’ che si sente parlare in giro, l’inglese) non possono fare a meno di riconoscere che ci troviamo di fronte ad un ‘polmone occupazionale’ fra i più rilevanti di tutta la provincia di Alessandria, e ad un autentico vòlano turistico per tutto il territorio circostante, dal novese al gaviese (“ma anche Alessandria e Tortona ci interessano, eccome, e ci sono già contatti in corso. Semplicemente vogliamo arrivarci per gradi: non siamo un’azienda che corre. Preferiamo pianificare, valutare i risultati di tappa, procedere quando siamo certi di poter fare bene, anzi meglio”). Proviamo allora a farci raccontare, dalla centre manager del Serravalle Designer Outlet, quali sono i progetti e i traguardi del 2018, e cosa ‘bolle in pentola’ sul fronte del rapporto, ormai consolidato, con il territorio.

 

 

Dottoressa Bricola, i dati li conosciamo, e raccontano di un successo eclatante, e di un numero di visitatori Outlet serache, nonostante la situazione economica non proprio florida, continua a crescere. Come fate?
(riflette, ndr) Pianificazione, verifiche costanti, il famoso passo lungo come la gamba. Ma ovviamente soprattutto qualità: chi viene da noi sa che non siamo solo ‘di moda’, ma che qui troverà quello che cerca, con un’offerta estremamente diversificata, che ormai non è più soltanto lusso, ma anche ristorazione, e molto altro, grazie alla nuova area del centro, aperta ormai quasi un anno e mezzo fa…

 

Outlet di Serravalle: "Siamo quasi maggiorenni, e con tanta voglia di crescere ancora" CorriereAl 1Ecco, a voler cercare ‘il pelo nell’uovo’, qualcuno sostiene che lì avete fatto un investimento un po’ azzardato…
E’ falso: i numeri della crescita legata alla nuova ala della nostra struttura sono stati impressionanti, e anche se preferiamo pronunciarci solo ‘a bocce ferme’, ossia dopo un’adeguata fase di assestamento, mi pare che davvero si possa parlare di successo a tutto tondo. E, a proposito di novità molto apprezzate, mi faccia citare anche la nuova Guest Lounge, dove gli ospiti sperimentano relax e riservatezza nel comfort di un’area privata. Molto milanese, diciamo così…

L’asse con Milano continua ad essere vincente?Outlet coda autostrada
Assolutamente sì, anche se al primo posto per noi viene certamente il rapporto con il territorio. Però se dici moda dici Milano, tutto da lì parte, e tutto lì ritorna. Milano sta alla moda italiana come Parigi sta a quella francese. Ed essere ad una distanza di 30 minuti di autostrada dalla capitale lombarda naturalmente fa sì che esista un rapporto strettissimo. Ma questo non significa trascurare il peso di altre aree geografiche: a partire dalla Liguria, bacino a noi vicinissimo, e che rappresenta senz’altro un altro ‘serbatoio’ di clientela molto interessante.

Poi ci sono gli stranieri: presenza sempre più rilevante, se non Outlet codapreponderante….
Questo è uno dei maggiori motivi di soddisfazione: 10 anni fa Serravalle Designer Outlet era già un player di prima grandezza nazionale ed europea della moda retail, ma oggi siamo davvero una realtà internazionale, a tutto tondo. Arrivi qui e ‘respiri’ il mondo, e a seconda dei periodi dell’anno puoi incontrare più mediorientali, cinesi, giapponesi, russi, americani. Dal punto di vista quantitativo direi che cinesi e russi se la giocano, dal punto di vista delle presenze. Quel che notiamo negli ultimi è anche un certo mutamento nelle modalità di arrivo. Non più solo viaggi organizzati di gruppo, con i tour operator, ma la tendenza a far sempre più da sé, ad autoorganizzarsi viaggio, acquisti, permanenza nei dintorni…

Outlet Serravalle: sul fronte aperture festive e diritti dei lavoratori si proceda uniti! CorriereAlMilioni di stranieri ogni anno vanno anche accolti e gestiti con professionalità. Come fate? Formazione continua per gli addetti, e rapporti stretti con le scuole del territorio?
L’uno e l’altro aspetto, certamente. Con una clientela internazionale come la nostra occorre saper soddisfare non solo le esigenze di comunicazione, ma anche tutto il resto: conoscere usi e costumi, in qualche modo saper consigliare anche su come muoversi al di fuori di qui. Noi come Centro offriamo una sorta di coordinamento, sul fronte della formazione. Poi sta alle diverse aziende che gestiscono i circa 250 punti vendita decidere come integrare con formazione specifica, legata ai loro brand, e a ciò che desiderano comunicare alla clientela. Quanto a scuole superiori del territorio e università, il rapporto è stretto e le occasioni di interazione costante, con una serie di progetti comuni in divenire. Si va dagli stage e dai periodi di alternanza scuola/lavoro degli istituti medi superiori ai corsi universitari dedicati al turismo e alla ricezione, come quello dell’Università del Piemonte Orientale: anche quest’anno abbiamo rinnovato la convenzione, è un percorso che non potrà che crescere.

 
Ed eccoci ai legami con il territorio, che per voi non è solo un modo di Outlet codadire: da anni avete un rapporto sinergico con realtà private e pubbliche, e pochi mesi la presentazione che avete fatto del progetto Think Serravalle è di quelle che non si dimenticano: il turista è davvero re?
Da noi certamente sì: ma quel che conta è appunto la qualità dei rapporti che stiamo costruendo con le tante realtà ‘di territorio’: dal Consorzio del Gavi a Dolci Terre di Novi, a Libarna. Ognuno di noi naturalmente ha i propri specifici obiettivi, e business: ma la valorizzazione di questo splendido angolo di Piemonte, al confine sia con Liguria che con Lombardia, è lo spirito comune che ci unisce. La primavera sta arrivando, e vedrete quante iniziative saranno messe in campo……

Ci saranno anche novità e ‘chicche’, magari legate al vostro diciottesimo compleanno?
Ci stiamo lavorando proprio in questi giorni, è tutto un cantiere aperto. Certamente rinnoveremo molto, perché crediamo nella forza dell’innovazione, nella necessità di stupire, e nel cambiamento. Appena avremo preso decisioni definitive, saprete. Certamente comunque il 2018 sarà un anno vivace, questo è garantito.

 
Dottoressa Bricola, chiariamo un ultimo aspetto delicato prima di congedarci: il rapporto con i sindacati, e le esigenze dei 1.900 lavoratori dell’Outlet. Il 2017 cominciò in maniera tumultuosa, con l’arrivo di Susanna Camusso e lo sciopero di Pasqua. Negli ultimi mesi la sensazione però è quella di un clima più disteso: è così?
(riflette, e prende un bel respiro) Eh sì, giusto un annetto fa la situazione era parecchio più tesa, non c’è dubbio. Oggi il confronto è davvero aperto, e sereno. Dobbiamo ringraziare anche le istituzioni, in primo luogo la figura del Prefetto che ha svolto un’importante opera di mediazione, basata sul buon senso. Posso dire che a Natale eravamo chiusi, a Santo Stefano abbiamo aperto mezza giornata, il primo dell’anno eravamo chiusi. Al di là delle chiusure, si è aperto un confronto molto articolato su temi come la pausa pranzo, la sicurezza, i parcheggi e molto altro. Discutere è senz’altro più costruttivo che scontrarsi…

Si è parlato anche di un asilo nido, o per l’infanzia, destinato ai dipendenti: ci sono novità?
E’ uno degli argomenti su cui stiamo ragionando, alla ricerca di soluzioni ragionevoli ed efficaci. Massima apertura e confronto, ovviamente valutando caso per caso l’opportunità e l’efficacia di ogni iniziativa o proposta.