Anche gli occhi di Patuano sulla Guala Closures di Alessandria che si muove tra alcune offerte (sotto esame) e la crescita internazionale [Centosessantacaratteri]

10 a Enrico Sozzetti, zero agli anonimi del web! [Le pagelle di GZL] CorriereAldi Enrico Sozzetti

 

 

Da un lato l’innovazione non conosce sosta e dal 23 al 25 gennaio verrà presentata alla fiera Unified Wine & Grape Symposium di Sacramento la chiusura in alluminio con Nfc integrato dedicata alle cantine vinicole e che permette di instaurare una relazione di tipo ‘1 a 1’ con il consumatore. I produttori di vino potranno condividere con i consumatori la passione per il vino e il territorio, le informazioni sul tipo di uva utilizzata, i consigli sul migliore momento in cui sorseggiarlo e con quale piatto sarebbe l’abbinamento ottimale (la tecnologia Nfc, Near Field Communication, può collegare wine app, programmi vip, raccolta punti e premi fedeltà, sconti, attività in punti vendita, social media e altro ancora).

Dall’altro lato prosegue il processo, avviato mesi fa, per l’ingresso di nuovi soci. Siamo alla Guala Closures di Alessandria (stabilimento nella zona industriale in zona D6 a Spinetta, sede legale in Lussemburgo), una delle realtà industriali di eccellenza del tessuto alessandrino alla cui guida c’è Marco Giovannini, già presidente di Confindustria Alessandria. Al centro di una delle prime operazioni industriali, quando venne ceduta dalla famiglia Guala, che hanno visto scendere in campo (in modo efficace) un fondo finanziario, successivamente protagonista di una quotazione in Borsa del 2005 poi abbandonata con il delisting del 2008 da Piazza Affari, ora Guala Closures punta a un riassetto che coincide con una ulteriore fase di espansione scandita negli ultimi due anni da una serie di acquisizioni internazionali che hanno aumentato il portafoglio produttivo.

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È questa la fase in cui Marco Giovannini punta a massimizzare il valore aziendale che viene stimato (compreso il debito) tra 1,1 e 1,3 miliardi. Le offerte sarebbero arrivate agli advisor Credit Suisse e Barclays prima di Natale, successivamente è iniziato l’esame prima della decisione finale degli azionisti di Guala. A chi interessa la multinazionale, leader mondiale nella produzione di tappi di sicurezza per il settore beverage, farmaceutico e cosmetico? Secondo alcune indiscrezioni, rilanciate anche da ‘Il Sole 24 Ore’, in prima linea sarebbero il fondo francese Astorg e la cordata Edizione (Benetton) e banca d’affari Goldman Sachs. Offerte erano arrivate anche dall’australiana Amcor e da Cornell Capital (società privata di investimento con sede a New York). Adesso sono tutte sotto esame, ma se le condizioni non fossero ritenute soddisfacenti, Guala Closures potrebbe al momento anche non vendere. Una ipotesi che Anibal Diaz, Group Cfo (Chief Financial Officer, responsabile della gestione finanziaria), non ha escluso durante una conference call sui risultati del terzo trimestre.

Nella delicata partita di Guala Closures potrebbe avere un ruolo importante la Edizione Srl, società non quotata e interamente controllata dalla famiglia Benetton, holding di partecipazioni italiane con investimenti nei settori di infrastrutture e servizi per la mobilità, ristorazione autostradale e aeroportuale, tessile e abbigliamento, immobiliare e agricolo. Il fatturato consolidato di fine 2016 è stato di 11,7 miliardi e le società del gruppo impiegano complessivamente più di 64.000 dipendenti. L’amministratore delegato è l’alessandrino Marco Patuano, classe 1964, che dal 2011 al 2016 è stato amministratore delegato di Telecom.

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Edizione Srl controlla il gruppo infrastrutturale Atlantia e il colosso della ristorazione Autogrill, e ora puntando ad altre diversificazioni di investimento come dimostra l’interesse per Guala Closures. Pare che sia stato lo stesso Patuano a spingere per rimescolare carte e obiettivi della società della famiglia Benetton, imprimendo alcune accelerazioni sui mercati e guardando a nuovi obiettivi. Come Guala Closures.