Terminate le Feste e a “bocce ferme”, ossia definite sia la nuova legge elettorale che la suddivisione dei collegi, proviamo a capire per cosa saremo chiamati a votare e per chi, noi del collegio elettorale di Alessandria.
La nuova legge modifica sostanzialmente i sistemi elettorali per la Camera dei Deputati (DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 30 marzo 1957, n. 361) e del Senato della Repubblica (DECRETO LEGISLATIVO 20 dicembre 1993, n. 533), ai quali potete trovare tutte le norme, vecchie e nuove.
Crea un duplice sistema, prevedendo sia collegi Uninominali (un solo candidato) per l’unico seggio in palio, sia collegi Plurinominali (più candidati) per i restanti seggi, collegati strettamente gli uni agli altri.
Non può esistere un candidato al collegio uninominale senza essere collegato ad almeno una lista ( o coalizione di liste) al collegio plurinominale e viceversa.
Come riportato, la nuova legge interviene sulle due preesistenti, apportandone modifiche sostanziali, nel sistema collegi, nelle candidature, nel calcolo dei risultati e conseguentemente nella ripartizione dei seggi alle liste e ai candidati.
Rimane più completa la legge sulla elezione alla Camera dei Deputati, mentre quella per il Senato della Repubblica continua, in alcune parti, a fare riferimento alla prima.
LE REGOLE GENERALI
È eletta su base nazionale, il territorio nazionale è suddiviso in circoscrizioni elettorali, formate da più collegi uninominali (231 in tutta Italia, più altri estero e alcuni territori a Statuto speciale). In tali collegi risulta eletto il candidato che ha ottenuto più voti; nessun candidato può presentarsi in più di un collegio uninominale.
Per la suddivisione degli altri seggi sono costituiti dei collegi plurinominali accorpando collegi uninominali contigui. Sempre di norma dovranno essere formati da un minimo di tre ad un massimo di otto seggi. L’assegnazione di questi seggi ad ogni lista sarà effettuata col metodo proporzionale.
Nessun candidato può presentarsi in più di cinque collegi plurinominali su tutto il territorio nazionale (compreso chi è candidato a un collegio uninominale). Ovviamente nessun candidato può presentarsi sia al Senato sia alla Camera, neppure in una determinata lista e contemporaneamente in un’altra in nessuna parte del territorio nazionale.
Si deve favorire la rappresentanza (eletti) garantendo l’equilibrio tra uomini e donne. A tal fine, si prevedono diversi paletti:
- In ogni collegio plurinominale ogni lista è composta da un elenco numerico di candidati, col minimo del ½ e massimo 1/1 dei seggi assegnati al collegio plurinominale. In ogni caso ogni lista è composta da minimo due e massimo quattro candidati;
- Nella lista i candidati sono alternati rispetto al genere (uomo/donna – donna/uomo);
- A livello nazionale (tutti i collegi uninominali) nessuno dei due generi può essere rappresentato da più del 60%;
- A livello nazionale (tutti i collegi plurinominali) nessuno dei due generi può essere messo nella posizione di capolista in numero maggiore del 60% delle candidature;
È eletto su base regionale. Si prevedono 109 collegi uninominali, In tali collegi risulta eletto il candidato che ha ottenuto più voti. Per la suddivisione degli altri seggi sono costituiti dei collegi plurinominali accorpando collegi uninominali contigui. Di norma dovranno essere formati da un minimo di due ad un massimo di otto seggi.
L’assegnazione di questi seggi ad ogni lista sarà effettuata col metodo proporzionale. Si deve favorire la rappresentanza (eletti) garantendo l’equilibrio tra uomini e donne, come per la Camera dei Deputati e con gli stessi paletti sopra sommariamente descritti.
Il rompicapo delle liste elettorali
Il primo problema che dovranno affrontare i partiti, movimenti, ecc. è come approntare le liste, dovendo rispettare tutti i paletti sopra brevemente descritti.
Normalmente nei collegi uninominali sono candidati i Leader e gli esponenti più in vista, ciò per attrarre più voti possibili e per “un dovere di rappresentanza”. E’ una sorta di “vetrina”, dove normalmente si candidano i “pezzi migliori”. Immaginare un Leader che non corre per l’uninominale rischiando di non vincerlo (o la va o la spacca) lo squalificherebbe politicamente. Ma c’è il salvagente. Potrà candidarsi anche per altri 5 seggi nei collegi plurinominali. Ergo, da qualche parte riuscirà ad essere eletto. E questo è un problema che hanno tutte le liste, indistintamente. Ci diranno che le pluricandidature servono per attirare più voti possibili in tutti i territori, vero, ma anche il meno nobile “salvagente” è reale!
Secondo e impegnativo paletto è il rispetto della cosiddetta alternanza di genere. Sia nei collegi uninominali sia nella lista di quelli plurinominali.
I COLLEGI PREVISTI PER IL TERRITORIO DI ALESSANDRIA
Venendo al nostro territorio, inteso quasi come provincia (meno Acqui e Casale) per la Camera e oltre per il Senato, vediamo cosa è previsto.
La regione Piemonte è suddivisa in due Circoscrizioni. Noi apparteniamo alla numero 2.
Camera | Collegi Uninominali | Seggi Plurinominali |
Alessandria | 1 | |
Alessandria + Asti + Cuneo + Alba | 7 |
Senato | Collegi Uninominali | Seggi Plurinominali |
Alessandria + Asti + Acqui | 1 | |
Alessandria + Vercelli + Novara +Cuneo | 7 |
COME SARANNE FATTE LE SCHEDE ELETTORALI
Al seggio ci verranno consegnate due schede elettorali: una per La Camera dei Deputati e una per il Senato della Repubblica.
I due sistemi di collegi: uninominale e plurinominale, saranno suddivisi in quadranti, dove capeggerà il nome del candidato al collegio uninominale e sotto la o le liste ad esso collegate, con numerati ed elencati i nomi dei candidati ai seggi del collegio plurinominale. Questi dovranno essere alternati per genere.
COME POTREMO VOTARE
Potremo votare sia per i candidati al nostro collegio uninominale sia per la lista (scelta tra le liste o l’unica lista) al nostro collegio plurinominale e conseguentemente, senza poter esprimere preferenze, ai candidati in essa elencati in ordine numerico.
Se votiamo tracciando una X su solo nome da noi prescelto di un candidato al collegio uninominale, il voto andrà a detto candidato. Essendo comunque collegato ad almeno una o più liste, il voto sarà assegnato anche alla sola lista o in modo proporzionale a tutte le liste della coalizione (vedere suddivisione seggi).
Se votiamo tracciando una X su solo simbolo di una lista candidata al collegio plurinominale, il voto andrà a quella lista e poiché collegata al corrispondente candidato uninominale, anche a quest’ultimo.
Se votiamo tracciando due X – il voto completo – (una sul nome del candidato al collegio uninominale e una sul simbolo di una lista a lui collegata), il voto andrà ad entrambi: uno al candidato uninominale e uno alla lista.
COME SARANNO ASSEGNATI I SEGGI
Quindi allo spoglio al candidato del collegio uninominale saranno assegnati i voti che avrà ottenuto personalmente più quelli ottenuti dalla leste ad esso collegate.
Viceversa, alle liste del collegio plurinominale collegate al candidato uninominale saranno assegnati i voti direttamente presi dalla lista più quelli espressi solo al candidato uninominale.
Se al candidato al collegio uninominale sono collegate più liste in coalizione (e non una sola lista), i voti espressi solo al candidato uninominale saranno suddivisi in modo proporzionale alle liste della coalizione sulla base dei voti direttamente da esse ottenuti (questo poiché non si conosce a quale lista eventualmente l’elettore avrebbe voluto assegnare il voto).
I seggi di collegio plurinominale, una volta quantificati (vi risparmio le modalità di calcolo che sono un rompicapo degno della migliore tradizione azzecca garbugli della legislazione italiana), saranno assegnati in base ai risultati di ogni lista e personalmente secondo l’elenco numerico dei candidati della lista a partire dal capolista in giù (infatti non è previsto e possibile esprimere la preferenza su di un candidato al momento del voto).
DIFFERENZE COL “MATTARELLUM”
Non disporremo di schede separate: una per il collegio uninominali e una per quello plurinominale.
Pertanto non sarà possibile il cosiddetto “voto disgiunto” (occorrerebbero 4 schede, 2 per Camera e 2 per Senato): voto per un candidato al collegio uninominale e contemporaneamente voto per una lista a lui non collegata (collegata ad un altro candidato uninominale).
Inoltre non è più previsto lo scorporo dei voti ottenuti solo dal candidato al collegio uninominale, che non erano assegnate a nessuna lista a lui collegata. Ciò favoriva le liste che ottenevano risultati minoritari a discapito di quelle maggioritarie.