Sono passati ormai 14 mesi dall’approvazione dell’ordine del giorno 799 che impegnava la giunta regionale a “realizzare entro 180 giorni l’individuazione dei vincoli e delle misure relative alle zone di protezione delle acque destinate al consumo umano attenendosi al principio di precauzione” e nulla ancora è stato deliberato. Nonostante le richieste provenienti dalle associazioni dei comuni alessandrini e della Valledora, dalla città metropolitana e dalla provincia di Vercelli di porre dei vincoli alle aree di ricarica al fine di vietare nuove discariche o ampliamenti e attività rischiose per l’ambiente, l’assessore Valmaggia, rispondendo ad una interrogazione a 5 stelle sulla tutela delle aree di ricarica e degli acquiferi, fa “melina” e per quanto garantisca di voler adottare i provvedimenti già approvati, non porta alcuna rassicurazione né sui tempi né sui modi con cui vorrebbe attuarli.
Nel luglio del 2016 erano state pubblicate le mappe delle aree di ricarica e dai territori e dai Comuni coordinati erano giunte richieste puntuali per ottenere prescrizioni al fine di tutelare le aree di ricarica dell’acqua: inquinare lì significa contaminare le falde profonde da cui viene prelevata la nostra acqua potabile.
Il vago impegno non può essere più tollerabile: monitoreremo e torneremo alla carica sia in aula che in commissione per chiedere tempi e modalità certi.
Paolo Mighetti
Consigliere Regionale M5S Piemonte
Gianpaolo Andrissi
Consigliere Regionale M5S Piemon