di Graziella Zaccone Languzzi*
Qualcuno si chiede perché nasce una legge?
Nei giorni scorsi, ogni organo di informazione ha dato notizia che: “Arriva l’ok per i rimborsi alle imprese alluvionate nel ’94”, con un minimo di spiegazione. La notizia in tono trionfante è arrivata alle varie redazioni dai politici nazionali eletti sul territorio regionale , ognuno nel suo collegio e zona attualmente in carica. MA QUESTA LEGGE NON CADE DAL CIELO , ESISTE PERCHE’ A SUO TEMPO QUALCUNO L’HA VOLUTA FERMAMENTE ED OTTENUTA.
Di che si tratta:
Trattasi della Legge n.350 del 2003 all’art.4, comma 90 che stabilisce molto chiaramente che: le disposizioni dell’art. n.9 comma 17 della Legge n.289 del 27/12/2002 si applicano ai soggetti colpiti dagli eventi alluvionali del novembre ’94 destinatari dei provvedimenti agevolati in materia di versamento delle somme dovute a titolo di tributi, contributi e premi di cui ai commi 2,3 e 7 bis dell’articolo 6 del D.L 24/11/1994 n.648 convertito con modifica della Legge n. 22 del 21/01/1995. Il termine “contributi” si riferisce ai contributi previdenziali dovuti all’INPS , il termine “premi” sono le somme dovute all’INAIL.
Cosa comporta questa Legge in breve
La Legge consente di regolarizzare la propria posizione debitoria degli anni 1995, 1996 e 1997, riguardante Tributi Contributi e Premi, versando il 10% del capitale dovuto al netto di interessi e sanzioni. Era destinata a quelle imprese che avendo subito gravi danni e avendo avuto difficoltà nel ripristinare le proprie aziende non erano riusciti a ottemperare alle sopraccitate scadenze. Tale normativa aveva una copertura finanziaria stanziata dallo Stato di 5 milioni di euro per tre anni, tali fondi erano destinati a coprire il disavanzo dal 10% versato al 100% dei contributi ai fini pensionistici per le imprese individuali. Per presentare tali domande la legge dettava una scadenza di sei mesi, ma siccome l’importante notizia non fu tenuta in conto sia dagli organi di informazione e il silenzio e forse l’incredulità delle Associazioni di Categoria del tempo, pochi iniziarono l’iter come gli imprenditori che avevano creduto nella bontà del nostro impegno di “Promotori per i diritti delle imprese alluvionate nel Piemonte 1994” e fecero le domande nei termini. Un vero “delitto” fu non dare rilievo a ciò che ancora oggi stanno ricorrendo per acchiappare a piene mani tali agevolazioni piovute dal cielo a loro pensare. Per non sprecare tale impegno ottenuto con sforzi considerevoli fu chiesto alla Senatrice Rossana Boldi della Lega Nord di avere un secondo periodo di riapertura: il 31 luglio 2007, fu l’ultimo suo sforzo con noi Promotori , purtroppo anche questa volta sempre snobbati dai preposti per le imprese e dalla informazione fino al giorno che ne hanno compreso l’opportunità. A quel punto per il business tutti saltarono sul carro e forse fu per un eccesso infilandoci tutti o altre forme di non regolari in funzione dello spirito della Legge, fece sì che un giudice di Cuneo emise un’ordinanza alla Commissione della Comunità Europea chiedendo delucidazioni sui rimborsi attinenti a tale normativa considerandoli o chiedendo se erano Aiuti di Stato . Da lì questo importante vantaggio si è impantanato tra Cuneo/Stato italiano e l’Europa. Avvocati in difesa degli imprenditori e politici che ho notato nell’avvicinarsi di elezioni nazionali o europee si ricordano degli alluvionati e anche di questa Legge. In questo periodo una parata di onorevoli e senatori piemontesi, di tutto l’arco costituzionale ed europeo come Bresso, Viotti, e poi : Borioli, Bargero, Bobba, Costa, Marino, Robino, Taricco, Fiorio, Santini e sicuramente ne avrò pure dimenticati, il 26 novembre annunciano tale notizia come cosa fatta ma già dal 26 grazie alle mie esperienze passate, sono stata scettica e mi sono detta: “che sia la volta buona? Meglio attendere la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale”. Purtroppo già dal giorno dopo su La Stampa di Asti , Cuneo/Alba, nei giornali web di quelle provincie su Il Monferrato venivano fuori titoli di protesta da parte dei rappresentati delle imprese danneggiate delusi di come l’emendamento è stato stravolto. Con questa prima parte, prima di passare a spiegare come è nata tale Legge, auspico che se oggi c’è chi ha la volontà di chiudere questa pratica ne sarei felice, dal 2001 al 2007 ho utilizzato molte energie togliendo tempo al mio privato e denaro personale per ottenere la vittoria di una “scommessa” che mi ero prefissata di vincere…ma vado per ordine
Siccome nulla arriva per caso, questa è la storia di tale Legge:
Questa Legge fu voluta e ottenuta da tre alessandrini: “Promotori dei Diritti Imprese alluvionate nel Piemonte 1994”, quindi chi scrive, Graziella Zaccone Languzzi – Elide Biglia Gandini – Gianni Gandini supportati dalla Senatrice Rossana Boldi (Lega Nord). L’idea mi era stata suggerita da Massimo De Bernardi, vicepresidente e portavoce del C.AL.CA. (Comitato Alluvionati del Casalese di cui faccio parte dal 2001 nel Consiglio Direttivo) da un art.del “Sole 24 Ore” dove alla Sicilia venivano concesse agevolazioni da ben 11 anni per il sisma e altre calamità del 1990 (conservo copia). Si chiese alla senatrice Rossana Boldi, visto anche noi piemontesi eravamo una Regione a rischio di calamità di poter ottenere gli stessi diritti come per la Sicilia. La Boldi accettò la sfida e ci provammo. Nella stesura della Legge si chiedevano i rimborsi sui tributi – contributi e premi versati a partire dagli anni 1994 ad arrivare al 2000 per inserire anche gli alluvionati di Casale Monferrato.
A fine 2001 dopo la notizia da Roma della bocciatura, il 20 dicembre 2001 alle ore 13.50- costo lire 20.000, inviai il telegramma telefonico n. 073/FB al Presidente del Consiglio Berlusconi scrivendo: “ ringraziamo i parlamentari di Forza Italia del nostro territorio per aver bocciato l’emendamento 44/14, dove si chiedevano le agevolazioni fiscali nel dopo alluvione 1994 come è stato concesso per Ragusa Sicilia. Il Piemonte è chiamato sempre ai sacrifici, alla Sicilia i Benefici. Buon Natale Signor Presidente almeno per lei. Graziella Zaccone Languzzi – “Promotrice Diritti Imprese Alluvionate Piemonte 1994” – In effetti in quel momento quella parte politica non ci aiutò!(conservo copia telegramma)
Non ci arrendemmo e dopo diversi tentativi di presentarla in Senato e bocciati, veniva finalmente approvata nel dicembre 2003 ma solo per gli anni 1995/1996/1997 escludendo gli alluvionati di Casale Monferrato. Grazie alla caparbietà della Senatrice Boldi e questa volta anche con l’appoggio dell’On. Franco Stradella e del Sottosegretario Maria Teresa Armosino. Mi arrabbiai per gli esclusi dei danneggiati nel 2000, ma bisognava accontentarci, d’altra parte una impresa simile nessuno l’aveva mai pensata, affrontata ed ottenuta. La Legge consentiva di regolarizzare la propria posizione debitoria degli anni 1995, 1996 e 1997, riguardante Tributi Contributi e Premi, versando il 10% del capitale dovuto al netto di interessi e sanzioni. Per una miglior chiarezza nella lettura di tale Legge e per la sua salvaguarda visto che gli Enti chiamati al rispetto della Legge “non ne volevano sapere”, nel 2005 ci rivolgemmo al GARANTE DEL CONTRIBUENTE del Piemonte accompagnati dalla Senatrice Rossana Boldi ricevendo loro risposta/relazione positiva per posta, il 22 settembre 2005 – Prot.SP/GB/892/2005. Nel contempo interpellammo anche il GARANTE DEL CONTRIBUENTE della Sicilia per avere chiare risposte sul funzionamento in quella Regione e ricevemmo risposta da Palermo il 07 dicembre 2005 – Prot. N. 2097/05-Allegato 1 (di cui copia dell’allegato 2 del Ministero dell’Economia e delle Finanze – Dipartimento per le Politiche Fiscali – Ufficio Studi e Politiche Giuridiche Tributarie Area II/RepartoVI – Prot. n. 7488). ( conservo copie di ogni documento). Non contenti sempre nel 2005, ci rivolgemmo al DIFENSORE CIVICO del Piemonte a Torino assistiti dall’Avv. Franceso Incandela, grande persona che cercò di darci ogni tipo di appoggio . Intanto con la Senatrice Boldi riuscimmo ad avere un secondo periodo di riapertura: il 31 luglio 2007 e sempre snobbati dai preposti per le imprese e peggio ancora dagli organi di informazione. Solo in un secondo tempo per la bontà di tale Legge e il business che ne comportava tutti saltarono sul carro e l’invasione forse fu per eccesso infilandoci tutti, fece sì che un giudice di Cuneo emise un’ordinanza alla Commissione della Comunità Europea chiedendo delucidazioni sui rimborsi attinenti a tale normativa supponendo che si trattava di Aiuti di Stato.
Questa è la vera storia di quello che in questi giorni viene annunciato dai parlamentari.
*già Promotrice Imprese alluvionate Piemonte ‘94, anni 2000/2009