Aral al bivio: ricapitalizzazione in primavera, poi un socio? Borasio: “Servono investimenti per impianti e una nuova discarica”

Aral, lunedì in Prefettura incontro decisivo. Borasio: “Ma non esiste emergenza rifiuti per i cittadini” CorriereAldi Ettore Grassano

 
“La situazione è complicata, ma assolutamente non drammatica: certamente nei prossimi mesi dovremo prendere decisioni importanti sul futuro di Aral, delle discariche, dello smaltimento dei rifiuti nell’alessandrino in generale”.

Paolo Borasio, assessore all’Ambiente del comune di Alessandria, al termine della lunga e ‘accalorata’ assemblea dei 32 comuni soci di Aral di giovedì sera fa il ‘pompiere’, ma al tempo stesso analizza la situazione con lucidità: “le note vicende dei mesi scorsi, con sospensione prolungata del conferimento dei rifiuti (gli aspetti giudiziari sono ancora tutti aperti, e i tempi della giustizia probabilmente non saranno brevi, data la complessità dell’indagine, di cui Alessandria è semplicemente una ‘derivata’, ndr), hanno comportato, al 31 ottobre, una perdita di esercizio per Aral di circa 1 milione e 300 mila euro: rispetto al milione e 800 mila che temevamo in agosto va già meglio, ma chiaramente ci troviamo comunque in una situazione difficile”.

Realisticamente, il bilancio annuale 2017 (i dati definitivi saranno disponibili a febbraio/marzo 2018) della società di smaltimento rifiuti controllata al 93% dal comune di Alessandria, e per il resto da Valenza e altri 30 piccoli comuni, dovrebbe chiudersi con un segno meno intorno al milione e 150 mila euro, il che significherebbe necessità di ripianare in tempi rapidi il capitale sociale con circa 700-800 mila euro complessivi. “Alessandria farà certamente la sua parte – spiega Borasio -, nel bilancio di previsione abbiamo già stanziato 500 mila euro, che saranno integrati se, come prevedibile, la nostra quota si aggirerà sui 600 mila euro”.

Giovedì sera però la discussione fra i soci è stata serrata non solo su questo punto, ma Aral, lunedì in Prefettura incontro decisivo. Borasio: “Ma non esiste emergenza rifiuti per i cittadini” CorriereAl 1sul futuro stesso di Aral, su cui gravano debiti (per lo più col sistema bancario) per complessivi 22 milioni di euro. Non solo: “Aral è azienda dalle potenzialità certamente interessanti, ma a condizione che si effettuino presto adeguati investimenti strutturali, dagli impianti alla prossima discarica”. E, anche se l’assessore non lo dice, appare improbabile che, in questa situazione e con questi conti, si riescano a trovare istituti di credito disposti a fornire nuova linfa, in maniera sostanziale.

“Peraltro – sottolinea Borasio – anche la questione della quota dei conferimenti andrà affrontata, prima o poi: la legge stabilisce che un’azienda ‘in house’, come Aral, debba ‘lavorare’ almeno l’80% delle tonnellate di rifiuti fornite dai soci. Noi però siamo intorno al 45%, e anche tenendo conto della deroga che abbiamo ottenuto per aumentare la quota dei conferimenti da Amiu Genova, comunque i conti non tornano”.

Insomma, le prossime settimane saranno decisive non tanto per il fallimento di Aral (“non è assolutamente questione all’ordine del giorno”), ma semmai per ridisegnare il suo rilancio.

“Prima di tutto dovremo rapidamente confrontarci tra noi, in comune ad Alessandria, considerato che controlliamo il 93% di Aral, ma non faccio retorica se dico che davvero è nostra intenzione confrontarci con tutti gli altri 31 soci, e arrivare alla definizione di una strategia ambiziosa e condivisa”.

La 'patata bollente' dei rifiuti alessandrini: per Aral un commissario fino ad ottobre? CorriereAl 2Necessariamente anche rapida però, perché il tempo stringe: e se la situazione finanziaria di Aral è delicata, quella operativa non è da meno: “I conferimenti alla discarica di località Calogna, tra Solero e Quargnento, sono ricominciati, grazie all’intervento risolutivo della Provincia. E a breve saranno realizzate le ultime due vasche, grazie a 700 mila euro già stanziati. Però attenzione: la discarica sarà piena, realisticamente, nella primavera del 2019. Quindi per quella data occorrerà avere pronta una soluzione”.

Già in questi giorni si parla di una nuova discarica, ancora in Fraschetta, ancora nell’area di Castelceriolo Spinetta, nei pressi dell’impianto Aral. Ma c’è un piccolo dettaglio, non insignificante: la discarica di Solero è costata circa 11 milioni, che Aral ha in buona parte con risorse proprie, prestate dal sistema bancario. Per la successiva discarica, quindi serviranno altrettante risorse: ma difficilmente un’azienda già fortemente indebitata potrà, di questi tempi, ripresentarsi ad aprire altri mutui.

Quindi quale futuro? Quale via d’uscita per Aral?

Borasio non ha soluzioni pronte (“le prenderemo collegialmente”), ma un proprioAral, lunedì in Prefettura incontro decisivo. Borasio: “Ma non esiste emergenza rifiuti per i cittadini” CorriereAl 2 punto di vista certamente sì, e lo ha manifestato anche giovedì sera ai sindaci soci: “Francamente io vedo come soluzione più realistica la possibilità di mettere sul mercato quote della società, rivolgendoci con una gara ai migliori player presenti sul mercato”. Che poi, a questi livelli di investimento di business, sono sempre gli stessi, a partire da Iren e A2A. Di recente lo stesso assessore Borasio è stato a Parma, a visitare le locali infrastrutture (gestite da Iren, ndr), e non nega di essere stato ben impressionato: “Città molto pulita, raccolta differenziata spinta con risultati interessanti, e ‘isole’ dove conferire i rifiuti se per qualche motivo non si è in casa al momento del ritiro”. Impossibile,  a questo punto del percorso, andare oltre nelle ipotesi, “anche se ovviamente l’aspirazione rimane sempre quella di mantenere la maggioranza dell’azienda sotto il controllo pubblico”.

Però il tempo stringe: da qui a fine anno probabilmente il comune di Alessandria avvierà un concreto confronto al suo interno, e poi ci sarà decisione collegiale in Aral: “In ogni caso occorre partire da un serio piano industriale che sia pronto al massimo per febbraio – precisa l’assessore all’Ambiente di Palazzo Rosso – e lì dentro deve già essere chiaramente tracciato un percorso”. Che potrebbe, appunto, prevedere l’individuazione, entro giugno, di un solido partner sul mercato, che risolverebbe anche la questione del mancato raggiungimento della quota di conferimento da parte dei soci per le società in house. Sarà l’attuale amministratore unico di Aral, l’ex prefetto Alessandro Giacchetti, a reggere il timone anche per il primo semestre 2018, almeno appunto fino alla realizzazione della gara? Ipotesi plausibile. Quel che Borasio ci tiene ancora a ribadire, comunque, è che non esiste nessuna emergenza per i cittadini: “la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, ad Alessandria come in tutti gli altri comuni soci di Aral, continueranno regolarmente, questo è certo. Semmai è necessario ragionare rapidamente sulla modernizzazione del sistema, e sulle modalità di smaltimento rifiuti che vogliamo per il nostro territorio nei prossimi anni”.