Crisi di Palazzo Rosso: le richieste di Usb

L’Unione Sindacale di Base crede che in questo momento, viste tutte le situazioni che quotidianamente si ripresentano e che continuano ad aggravarsi, soprattutto dal debito lasciato dalla precedente amministrazione, ora anche la Provincia sta per essere travolta dallo tsunami sistemico della crisi, per salvare posti di lavoro e tutelare i servizi pubblici essenziali beni comuni, sarebbero necessari atti immediati da parte del sindaco e giunta comunale per non far pagare questo debito a chi non lo ha creato, ad esempio:

AZZERANDO TUTTI I COMPENSI DEI COMPONENTI DELLA GIUNTA, CONSIGLIERI E SINDACO IN TESTA

INDIVIDUARE GLI SPRECHI A PARTIRE DAL RIDIMENSIONARE I COMPENSI  DEI DIRIGENTI/CONSIGLI DI AMMINISTRAZIONE DELLE PARTECIPATE  PREVEDENDO L’ACCORPAMENTO CON COMPENSO RIDOTTO PER UN SOLO DIRIGENTE E PRESIDENTE

COSTITUIRSI PARTE CIVILE NEI CONFRONTI DI UN ARCH. EX DIRIGENTE DEL COMUNE, IMPUTATO PER VARI REATI E CHE, SECONDO LA PROCURA HA ARRECATO UN DANNO AL COMUNE PER MANCATI INTROITI DI CIRCA 650.000 €
RECUPERANDO TUTTE QUELLE SOMME GUARDA CASO SI POTREBBE RICAPITALIZZARE ASPAL

IN CASO CONTRARIO  LE DIMISSIONI DIVENTANO UN ATTO NECESSARIO

Per evitare allarmismi vogliamo chiarire che, nel caso di dimissioni del sindaco, viene nominato un commissario prefettizio, il quale potrebbe solo compiere atti di ordinaria amministrazione  accompagnando il comune a nuove elezioni.  Quindi non potrebbe licenziare o mettere in liquidazione aziende, anche perché, per male che vada, il percorso tracciato dal sindaco è comunque dei tagli che però non rientrano nel programma elettorale per cui è stato eletto.

Questo, secondo USB, servirebbe a prendere tempo fino a novembre, permettendo così a tutte le partecipate di sospendere l’eventuale liquidazione salvando centinaia di posti di lavoro e nel frattempo “sensibilizzare” la politica nazionale emergente a rivedere le normative capestro degli enti locali in dissesto e di fare quanto sopra indicato.
Pertanto USB invita le ooss, in particolar modo la cgil, ad essere più sobrie e meno ondivaghe.

Il fallimento delle politiche sindacali concertative nazionali e locali è sotto gli occhi di tutti e stanno avendo ricadute devastanti dal lato occupazionale e salariale.  Per essere credibili e, nel tentativo  di recuperare la “verginità” perduta, potrebbero “suggerire” ai propri rappresentanti in consiglio comunale di compiere questi atti liberatori.

Si salverebbero posti di lavoro senza mettere ulteriormente le mani in tasca ai lavoratori, addirittura disposti a rinunciare al proprio salario accessorio… oppure scegliere il percorso di questa giunta, che nel frattempo ha cambiato direzione, seguendo e volendo un modello di comune e partecipate molto “snello”,  proponendo licenziamenti, part-time, contratti di solidarietà o altre amenità, questo a discapito di molte famiglie che rimarranno senza lavoro.

Le domande a questo punto sorgono spontanee…
”MA È QUESTO IL SINDACO CHE I CITTADINI DI ALESSANDRIA VOLEVANO?
“A QUANDO LO TSUNAMI SINDACALE?”  USB CI LAVORA DA TEMPO E INDICA UNA VIA DI USCITA!

Giovanni Maccarino
per la Federazione USB di Alessandria