Da martedì 28 novembre, la Cina è un po’ più vicina. Ma solo a Mortara, dove dal terminal del Polo logistico integrato è partito il primo treno merci diretto fra Italia e Cina. Dopo un viaggio di 10.800 chilometri che completerà in circa diciotto giorni, arriverà a Chengdu, capoluogo del Sichuan, con una ventina di container di prodotti Made in Italy. Il primo viaggio (non a pieno carico, alcuni dei 17 carri erano vuoti) comprende macchinari, mobili, prodotti in metallo, piastrelle e componenti per automobili. A dicembre ci sarà l’inaugurazione del collegamento in senso inverso, dalla Cina all’Italia. Poi da gennaio la ‘nuova Via della Seta’ entrerà a regime con due coppie di treni settimanali, destinati in prospettiva a diventare tre, se ci sarà domanda. Dopo alcuni ritardi dovuti a questioni burocratiche, il primo viaggio era previsto a settembre, il collegamento è realtà.
L’accordo per il progetto di realizzazione del primo treno merci diretto Cina-Italia-Cina è stato firmato a giugno dai partner del progetto: Changjiu Group, gruppo cinese quotato in borsa a Shangai dal 2016 che conta oltre 20 miliardi di fatturato, attraverso Changjiu Logistics, unico fornitore indipendente di servizi logistici per il mercato automobilistico tra i primi 6 in Cina e prima società di logistica quotato in borsa, e il Polo Logistico Integrato di Mortara. All’incrocio del Corridoio Mediterraneo e del Corridoio Reno – Alpi della rete Ten-T, il polo lombardo, a due passi dal Piemonte, si connette agli attraversamenti alpini internazionali (Modane, Sempione-Lötschberg, Luino – Gottardo, al sistema Portuale Ligure e all’Area Metropolitana di Milano).
Ma di tutto questo nell’Alessandrino qualcuno se ne è accorto? Sì. Casale Monferrato, dove il sindaco, Titti Palazzetti, ha sottolineato come la futura “riapertura della Casale – Mortara potrà favorire le spedizioni e le esportazioni dei nostri prodotti verso nuovi mercati”. La riapertura di cui parla il primo cittadino della città di Sant’Evasio è il risultato di un confronto con la vicina Lombardia, grazie al quale si apre un nuovo scenario.
E Alessandria? Guarda alla questione ‘aperta’ dei collegamenti ferroviari fra il capoluogo e Milano, auspica collaborazioni, spera nel ruolo della Fondazione Slala, affidata alle cure di Cesare Rossini. Ma la memoria riporta a tempi che appaiono lontanissimi, anche se non lo sono. Era il 2005 quando la Provincia di Alessandria firma accordi internazionali proprio con la Cina. Basteranno poi nemmeno cinque anni per fare scomparire tutto, perdendo occasioni di sviluppo, ingresso in nuovi mercati, affidabilità del sistema economico locale. E così, mentre nella vicina Mortara si aggiunge un altro tassello al quadro della logistica e intermodalità a cavallo fra Piemonte e Lombardia, ad Alessandria si cerca di capire quali siano “le prospettive migliorative” dei collegamenti con il capoluogo lombardo e, soprattutto, con chi parlare.