Università del Piemonte Orientale, corsa a due per il Rettore? [Centosessantacaratteri]

10 a Enrico Sozzetti, zero agli anonimi del web! [Le pagelle di GZL] CorriereAldi Enrico Sozzetti

 
Mancano circa sei mesi alla elezione del nuovo Rettore dell’Università del Piemonte Orientale (Upo). E la corsa, a oggi, si profila a due. Sarebbe, se confermata, una novità rispetto all’anomalia di un Ateneo che nelle ultime tornate elettorali ha visto sempre candidati unici, sull’onda di una sorta di apparente unità che non si è poi sempre rivelata tale nelle decisioni e scelte quotidiane. Comunque vada a finire, per la seconda università del Piemonte, dopo quella di Torino (dove c’è anche il Politecnico), quelli che si avvicinano sono tempi importanti perché ciò che oggi l’Upo deve fare è riposizionarsi territorialmente e recuperare un ruolo forte e autorevole nei confronti di Torino, ma anche della Lombardia, dove il futuro centro di ricerca Human Technopole di Milano potrebbe ridisegnare equilibri e prospettive di sviluppo.

Università del Piemonte Orientale, corsa a due per il Rettore? [Centosessantacaratteri] CorriereAl

Le carte sono in regola. La didattica è di avanguardia soprattutto sul fronte della ricerca, la dimensione consente di seguire gli studenti come non avviene negli Atenei più grandi, le tre sedi (Alessandria, Novara e Vercelli) hanno ormai da anni assunto identità e ruoli precisi. La sfida per il nuovo Rettore sarà quella di consolidare quanto esiste già e trasformare la tripolarità in un valore aggiunto globale. La storia recente ha visto sdoppiare corsi scientifici e umanistici, arricchendo l’offerta formativa di ogni sede locale, mentre procede parallelamente l’integrazione (non uguale in tutte le aree, questo va ricordato) con i tessuti socioeconomici territoriali. L’ultimo esempio è quello che ha visto protagonista il Disit (Dipartimento di scienze e innovazione tecnologica) di Alessandria durante la consegna della borsa di studio post dottorato dedicata alla memoria di Pier Giacomo Betta (ideatore e fondatore della banca biologica dei mesoteliomi custodita ad Alessandria e consulente anche della procura di Torino nei processi Eternit) per sostenere la ricerca sul mesotelioma pleurico, rendendo onore alla memoria dello storico presidente della Lilt (Lega italiana per la lotta contro i tumori) di Alessandria.

La borsa è stata assegnata a Simona Martinotti, nata a Casale, classe 1982, laurea in scienze biologiche applicate e dottorato in scienze ambientali, decine di pubblicazioni e premi internazionali, che definisce la ricerca di base “essenziale e determinante per lo studio di nuovi farmaci. Io la ricerca la svolgo ad Alessandria perché ha senso solo farla qui”. Il valore dell’attività è stata sottolineata da Mauro Patrone, docente di biochimica al Disit, che ha visto laureare la stessa Simona Martinotti che poi ha seguito nelle successive fasi del dottorato di ricerca.

Questa è l’Università del Piemonte Orientale che si prepara al rinnovo del vertice. Cesare Emanuel è arrivato a fine corsa. Chi dopo di lui? Al momento quelle che corrono sono solo voci e indiscrezioni di territorio. Ma vanno raccolte perché testimoniano una vivacità che potrebbe sfociare in positive sorprese. I nomi oggi sono due: Gian Carlo Avanzi, nato a Torino, classe 1954, direttore del Dimet (Dipartimento di medicina traslazionale) di Novara, e Salvatore Rizzello, nato a Spongano, classe 1963, direttore del Digspes (Dipartimento di giurisprudenza, scienze politiche, economiche e sociali) di Alessandria. Saranno loro davvero a contendersi la carica di Rettore? Nelle prossime settimane si scoprirà. Chiunque vinca dovrà fare i conti con realtà in forte e veloce cambiamento, territori dove i rapporti con le amministrazioni locali sono in alcuni casi ottimi e consolidati e in altri da ridefinire, economie a velocità diverse per le quali il valore della ricerca, di base come avanzata, è determinante per lo sviluppo. La capacità attrattiva dell’Upo è ancora stata confermata dalle iscrizioni al nuovo anno accademico. Certo, non mancano le differenze fra le sedi e la capacità di accoglienza, oltre ai servizi per gli studenti. Una delle sfide che attendono il nuovo Rettore sarà proprio quella di rendere competitive tutte le sedi e tutti i Dipartimento. Che non appartengono solo alla città in cui hanno la sede, bensì all’Ateneo del Piemonte Orientale che si prepara a festeggiare i 20 anni e che è nato dalla forza di volontà e dalla visione di quella parte di classe politica che ha avuto il coraggio di scommettere sulla seconda università del Piemonte e in una classe di docenti che ha saputo vincere la scommessa dall’interno.