Alessandria sta attraversando una turbolenza vastissima e violentissima, se non sapremo tenere fermo il timone e unito l’equipaggio precipiteremo tutti e a farsi male saranno soprattutto i cittadini incolpevoli.
Il primo punto è questo: occorre fare ogni sforzo perché il Comune non vada diritto verso un nuovo dissesto, le cui conseguenze sarebbero ancora più devastanti di quello in cui navighiamo. Per questo occorre ritrovare la coesione politica e sociale necessaria ad affrontare i sacrifici di oggi, perché essi non si trasformino, domani, in sacrifici ancora più duri.
Il secondo punto è altrettanto chiaro: la situazione ereditata dalla gestione Fabbio, le norme di legge che disciplinano il dissesto da quest’ultima provocato, i ritardi e le inadempienze dello Stato e della Regione nei trasferimenti delle risorse dovute, stanno creando mix esplosivo di tensioni, che va corretto con misure e interventi che esulano dai poteri del Comune.
Circa il primo punto, le dissociazioni espresse in questi giorni da taluni componenti la coalizione che ha sostenuto l’elezione di Rita Rossa, formulate senza il corredo adeguato di proposte alternative, rischiano solo di indebolire il profilo del governo cittadino, senza portare alcun contributo alla soluzione dei problemi.
Circa il secondo, credo vada avviato da subito, con la regìa del Comune, un lavoro che coinvolga tutti i rappresentanti parlamentari del territorio, le istituzioni locali, le forze sociali, le rappresentanze del mondo economico, del credito e delle professioni, al fine di definire al più presto un pacchetto di “misure per Alessandria”, da portare rapidamente all’attenzione del nuovo Parlamento.
Questa, oltretutto, potrebbe essere la cornice di un nuovo quadro di concertazione, in grado di allentare le punte conflittuali più aspre di queste ultime settimane e di ritrovare il solco di un confronto meno teso.
E’ vero che la situazione politica nazionale, all’indomani delle elezioni, restituisce un quadro molto complicato sul versante della governabilità. Proprio per questo, però, è bene non perdere tempo, e mettersi subito pancia a terra.
Daniele Borioli