Ottria: “Ilva: vergognosi 4.200 esuberi, e la perdita di tutele e diritti grazie al Jobs Act”. Intanto il Governo ci ripensa?

Ottria (PD): “il Partito Democratico torni ai ‘fondamentali’ della sinistra. Sulla sanità alessandrina ancora troppe incertezze: di chi è la responsabilità?” CorriereAl 1

Il Ministro dello Sviluppo Calenda, a fronte degli scioperi e delle proteste di ieri, ha annullato il tavolo fra le parti che doveva tenersi al Ministero. Ora cosa succederà?

Ecco intanto la presa di posizione di Valter Ottria, capogruppo Articolo 1 -MDP in Regione Piemonte.

«Il presidio all’Ilva di Novi Ligure ha tutta la mia solidarietà, ritengo sia il minimo a fronte di ciò che sta accadendo”. È questo il primo commento di Walter Ottria, capogruppo in Regione di Articolo 1 Mdp – sulla vicenda dei 4.200 esuberi in tutta Italia, una parte dei quali anche nell’impianto novese, tecnologicamente avanzato, efficiente e carente di personale: «che operai e impiegati di uno stabilimento che funziona perdano il proprio lavoro è già complicato da capire» afferma Ottria.

Ma c’è di più: la Arcelor Mittal e la Marcegaglia hanno deciso che tutti gli altri verranno licenziati e riassunti con i contratti previsti dal Jobs Act; “è assurdo e non temo di dire vergognoso – continua Ottria –; così facendo i lavoratori perderanno le tutele previste dall’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, l’anzianità di servizio e i vantaggi garantiti dal contratto integrativo”. Stipendi più bassi, quindi.

Ottria, che aveva presentato un Odg in Regione la scorsa primavera (discusso e Ottria: "Ilva: vergognosi 4.200 esuberi, e la perdita di tutele e diritti grazie al Jobs Act" CorriereAlapprovato finalmente martedì scorso) affonda: “sono questi i motivi che hanno spinto me è molti altri a lasciare il PD: molti di noi non hanno capito, non hanno condiviso e non hanno accettato le politiche del partito e del Governo: Jobs Act, Buona Scuola e alcuni dei provvedimenti una tantum senza alcuna progettualità e che, infatti, hanno fallito. Senza contare la posizione perdente ed oltranzista sul referendum che ha occupato metà legislatura”. Il pensiero di Ottria è chiaro: “Abbiamo insomma visto il disegno del Governo compiersi a poco a poco, un disegno che sta purtroppo dando i suoi frutti; mi auguro che in questa fase di crisi possa essere determinante la sua azione di mediazione con la proprietà”.

Spero che la Regione – conclude Ottria – spinta dal voto di martedì in aula, metta in campo tutti gli strumenti utili a tutelare i lavoratori piemontesi dell’Ilva; inoltre ripongo fiducia nei sindacati, la palla ora passa a loro; noi a differenza di altre forze politiche siamo al loro fianco”.