Apprendiamo dai giornali che la nuova Giunta comunale di Alessandria ha presentato giovedì 5 ottobre una proposta di modifica al regolamento per le assegnazioni degli alloggi popolari con la finalità di “favorire i cittadini italiani e in particolare quelli alessandrini”.
Leggendo oltre si apprende che in realtà ad essere premiata con un punteggio aggiuntivo sarebbe l’anzianità di residenza in città; questo a prescindere dalla nazionalità del richiedente e, su questo punto, viene evidentemente smentito (per fortuna ed ancora una volta) uno degli slogan della campagna elettorale.
Non condividiamo tuttavia che il primo atto sul tema dell’emergenza casa conduca, ancora una volta, a distinguere chi si trova in condizione di difficoltà ed a farlo sulla base di criteri per così dire “geografici”: l’indigenza è una ed oggettiva, ugualmente drammatica per chiunque vi si trovi. Il vero obiettivo della politica dovrebbe essere il superamento dell’attuale irrazionale situazione nella quale esistono più case che richiedenti, con le prime in buona parte sfitte.
Ovviamente il problema riguarda primariamente gli alloggi vuoti di proprietà pubblica ed in particolare di proprietà dell’ATC, ogni soluzione in grado di recuperare l’abitabilità di questi spazi sarebbe utile in tal senso ed anche per contenere e risolvere il problema delle occupazioni abusive.
Questo implica certamente un impegno dei governi centrali (mancato negli ultimi due decenni) ma anche (e qui la politica locale può giocare un ruolo) la ricerca di soluzioni innovative di tipo finanziario e materiale, comprese eventuali forme di collaborazione con l’aspirante utenza laddove consentite dalla normativa vigente. Stabilire criteri di ripartizione degli alloggi che favoriscano alcuni e penalizzino altri significa giocare “a somma zero” senza minimamente scalfire il “problema casa”.
Fabio Camillo
Coordinamento Articolo 1 – Mdp