E’ stato di qualche giorno addietro il pezzo che si ispirava, in maniera provocatoria, alla “pancia del Presidente“ e, come ogni tanto succede, sono stato buon profeta.
Difatti Stellini a Monza ha cambiato ancora una volta moduli, uomini e, quando non basta, ad alcuni giocatori sta facendo ruotare la posizione in campo senza soluzione di continuità.
Mercoledì pomeriggio al Brianteo abbiamo visto applicato dai Grigi il 3-4-3, invero con alcuni nostri giocatori che occupavano posizioni per loro davvero sorprendenti.
Fortunatamente Casasola, schierato esterno mancino di centrocampo, ha svolto decentemente il suo compito pur in quella posizione a lui sconosciuta. Ma, ripeto, cercare oggi il modulo e i giocatori adatti a quel modulo dopo oltre 2 mesi e mezzo di sedute di allenamento mi sembra un po’ arrampicarsi sugli specchi sperando che una sconosciuta alchimia mescoli elementi quasi a caso e produca un cocktail accettabile.
Della serie: prova che ti riprova e vedrai che ci riuscirai. E non fatevi ingannare dal pareggino colto in Brianza: i segnali positivi sono deboli e magari disturbati dall’atteggiamento e dalla qualità degli avversari di giornata.
Tanto per essere chiaro l’Alessandria è stata, una volta di più, squadra disordinata. Vorrei infatti essere smentito dal mister ma, nell’unica autentica occasione da gol creata dai Grigi, quella che ci poi ha consentito di tornare a casa imbattuti, ogni giocatore protagonista dell’azione era dove, a rigor di logica, … non doveva essere (per non parlare poi dei difensori bianco rossi apparsi nella circostanza autentici babbei).
Inutile pestare l’acqua nel mortaio: se l’Alessandria in futuro non riuscirà a tentare di conquistare palla almeno 20 metri più in alto rispetto all’atteggiamento tenuto fin qui gli attaccanti mandrogni avranno sempre troppa strada da fare per entrare nella zona nevralgica delle difese altrui e giocheranno sempre eccessivamente lontani tra loro. Quindi bando ai moduli bizantini, riduciamo il coefficiente di difficoltà di comprensione delle cose che devono fare i giocatori in campo ed osiamo di più, alzando il baricentro quando siamo in fase di non possesso.
Certamente aumenteranno i rischi di essere imbucati ma contemporaneamente per le difese avversarie non saranno certo passeggiate di salute aver pochissimo tempo per riorganizzare la linea e mettersi a posto per bene. Proviamoci quindi, dato per scontato che, almeno sulla carta, non è certo la qualità collettiva che ci manca …