A Rita Rossa non chiediamo dimissioni, ma la difesa del lavoro”

Il dissesto del bilancio comunale di Alessandria è un fatto straordinario e richiede risposte e soluzioni all’altezza della sfida.
La sfida di chi ha imposto ad una Giunta nuova ed incolpevole, di pagare i debiti di una precedente, fallimentare e colpevole amministrazione.
Fin qui, son cose che tutti sappiamo.
E che sapeva anche la Signora Sindaco, quando ha accettato di candidarsi.

Ad aggravare il tutto, però, sta un fattore esterno. Cioè la legislazione nazionale sul dissesto che è quanto di più ottuso e insensibile si possa immaginare. Essa va cambiata.
Sarebbe lo stesso, mi chiedo, se anziché pochi Comuni, in dissesto fossero molti, compresi i capoluoghi di Regione, molti dei quali, in quanto a debiti, non stanno meglio di noi?
Non credo.

Il fatto e’ che, in questi mesi, il peso politico di Alessandria, nei confronti di “Roma” e’ stato pressoché nullo.
E insensibile e’ stato il Governo.
Dopo una prima fase di lotta (ricordiamo le apparizioni televisive di Rita Rossa, i viaggi a Roma, ecc. ecc.), nella gestione della macchina comunale è prevalsa, ancora una volta, una visione ragionieristica. E allora taglia di qua, taglia di là, ed ora soprattutto la voglia di tagliare i posti di lavoro. Come farebbe qualsiasi commissario.
E qui, finalmente, la città si è svegliata ed i lavoratori sono scesi in piazza a protestare.
Hanno trovato ascolto in due assessori e due consiglieri comunali, nella manifestazione con Antonio Ingroia e persino (ma lui non c’era) in quella di Renzi.

Ora attendono risposte.
Quella di Rivoluzione Civile e’ stata: prima di tutto la difesa del lavoro. Stefano Barbieri ha presentato, in proposito, una precisa proposta politica.
Ora aspettiamo gli altri.
Nella Giunta, sconfitta la visione iper-liberista di chi attribuisce al “costo del lavoro” ogni responsabilità della crisi che stiamo attraversando.
Finitela di navigare a vista e di evocare piani industriali che non vedono mai la luce. Ma soprattutto chiediamo al Sindaco di prendere in mano con decisione la situazione complessiva della città. Cambiando ricetta e possibilmente cambiando medici.

Fuor di metafora, pretendendo dai propri assessori e dai tecnici, un’attenzione maggiore al lavoro e risposte non parcellizzate ed imprecise.
In una situazione di emergenza come l’attuale, servono anche economisti capaci e lungimiranti. E una visione d’insieme del governo della città, che abbia una bussola: prima di tutto la difesa del lavoro.
Poi battiamoci (e votiamo) per avere dal nuovo Governo quell’attenzione al lavoro, ai territori e al futuro dei giovani, quella svolta culturale ed economica, che ci porti dallo sfrenato liberismo, ad una più solida economia di solidarietà sociale.

Non si tratta di chiedere al Sindaco di dimettersi, poiché l’alternativa (lo sappiamo) sarebbe il commissario. Si tratta di lottare, da Sindaco, per difendere il lavoro nella propria città.
Se serve, per fare questo, “dimettere” cattivi consiglieri e superficiali controllori, ebbene lo faccia, Signora Sindaco, e metta al centro del suo agire, senza tentennamenti, i diritti di chi lavora.

Carla Nespolo – Federazione della Sinistra di Alessandria