Questo è il problema [Il Flessibile]

 CorriereAldi Dario B. Caruso

 
Sono in coda, alla cassa del supermercato.

Davanti a me una giovane coppia: lei in una tutina attillata fa la conta degli integratori e spera di non avere dimenticato nulla, lui in una tutina attillata sfoglia con devozione la rivista Men’s Health.

Io sono lì in coda, tranquillo come tutti coloro che mi seguono poiché ci sono occasioni in cui ci si sente al sicuro. È come assistere alla vita quotidiana di due supereroi della Marvel, con i muscoli gonfi e ben torniti, che si dedicano alle futili cose di cui si occupa ciascun mortale.

Giunge il loro turno.

La cassiera presenta il conto e quella specie di Wolverine con le unghie corte estrae i ticket restaurant, li compila e al momento di strapparli dal blocchetto si sforza senza riuscire; suda, il sudore gli imperla la fronte, le ascelle diventano pezzate.

Io sono lì in coda, a bocca aperta come tutti coloro che mi seguono. Quale malefico potere gli inibisce la forza?

I minuti scorrono, lei continua a controllare i suoi integratori nei sacchetti, lui gronda Questo è il problema [Il Flessibile] CorriereAlcome un cavallo impazzito nel tentativo immane, io e gli altri ci guardiamo inebetiti e preoccupati.

“Le dispiace se provo io?” chiede la cassiera.

“Grazie…” risponde timidamente Wolverine.

Con un gesto morbido e sapiente la cassiera strappa i ticket.

La tensione si smorza e parte un applauso liberatorio.

L’incantesimo è spezzato.

Ora i nostri supereroi possono ritornare sulle strade della città per combattere il crimine.

È il mio turno.

Pago con il bancomat e ringrazio la cassiera con una stretta di mano e una caramella al rabarbaro.

Al giorno d’oggi è sempre più complesso essere quello che vogliamo apparire.

Questo è il problema.