Meglio partire dal completo rifacimento dell’area di Piazza Garibaldi, o dal recupero della Cittadella? Riqualificare l’ex Caserma Valfrè, o privilegiare il rilancio di Marengo (magari andando a vedere a che punto è la pratica dei famosi fondi europei, da anni sbandierati ma ancora di là da venire)?
Oggi proviamo a chiedervelo anche con un piccolo test di opinione (i sondaggi sono un’altra cosa, li lasciamo agli specialisti), e ovviamente vi invito anche a dire la vostra qui, fra i commenti.
Se, infatti, siamo tutti d’accordo quando chiediamo che Alessandria sia pulita e con strade in ordine, e che ci sia garantito un adeguato livello di sicurezza (reale, non percepita!), ragionando di sviluppo le cose si complicano. Quale sviluppo, in quale direzione e con quali priorità? Soprattutto, come fare ad attrarre in questo territorio investimenti, sia pubblici che privati, indispensabili per guardare al futuro con nuovo sprint?
Nella crisi epocale di questo paese (attenti alle ripresine farlocche, fuochi fatui pre elettorali), l’Alessandrino è un vaso di coccio particolarmente fragile, per tante ragioni legate anche ad errori, scelte errate, autobus persi. Ma qui siamo, e da qui si deve provare a ri/partire.
Questo giusto per ribadire il contesto: non è che un sindaco o qualche assessore lungimirante possano fare miracoli. Però non può neanche essere, questa, la giustificazione ad una ‘non azione’ quinquennale, che di fatto è la situazione da cui usciamo.
Quindi, che farà la giunta Cuttica per segnare una ‘discontinuità’ positiva rispetto ad un recente passato fatto solo di piagnistei e occasioni perdute?
Nel nostro piccolo test di oggi facciamo alcune proposte da cui partire, che poi sono sempre le stesse, sul tavolo da tempo. Leggete, votate, proponete altro.
Si potrebbe ad esempio, anzi si deve, aggiungere un’attenzione particolare allo sviluppo dell’Università, anche in forte sinergia con l’Ospedale: la facoltà di Medicina quanti la vogliono davvero, ad esempio, e se c’è qualcuno contrario ci spiega perchè?
Ovviamente abbiamo sin qui parlato di sviluppo della città con progetti e risorse pubbliche, ma l’altro grande asset è quello dei progetti completamente privati: nei quali il comune non c’entra, ma in cui potrebbe fare da ‘agevolatore’, magari prevedendo incentivi e ‘sgravi’.
Qui naturalmente si apre la grande partita del commercio, tradizionale e non, che da sola meriterà prossime riflessioni.
Ma proviamo anche a pensare a come favorire la ripresa vera dell’edilizia e del mercato immobiliare, da sempre ‘spina dorsale’ del territorio, e oggi ‘tragicamente ai minimi’. Provate a controllare su www.immobiliare.it quante case ci sono in vendita ad Alessandria, e qual è il trend medio dei prezzi degli ultimi anni, e vi farete un’idea di come siamo messi.
Da dove partire, allora? Non ‘invochiamo’ tavoli settoriali di confronto, per carità. Tanti ne sono stati fatti, con esiti sconfortanti. Ma forse invece riuscire ad organizzare una sorta di Stati Generali dell’Economia del territorio, con il coinvolgimento di investitori veri, di respiro nazionale e internazionale, non sarebbe male, che ne pensate? Fantascienza, oppure il 2018, 850esimo compleanno di Alessandria, potrebbe anche essere l’occasione per un progetto del genere? Ovviamente non per parlarsi (o piangersi) addosso, ma per generare opportunità.