Felice Borgoglio replica a Rita Rossa: “Dal commissario del 1993 al dissesto, ecco chi ha diviso la sinistra alessandrina”

Biblioteca Luzzati di Casale: due nuovi appuntamenti alle porte CorriereAldi Ettore Grassano

 

 

“Rita Rossa forse dovrebbe ripassare un po’ la storia politica alessandrina degli ultimi 25 anni: non fui io, e non furono i socialisti, a spaccare la sinistra nel 1993, ma l’allora Pds, erede diretto del Pci. Peraltro le stesse persone che all’epoca consegnarono Alessandria al commissario prefettizio qualche anno fa consigliarono al sindaco Rossa di dichiarare il dissesto. In entrambi i casi, a pagare il conto sono stati i cittadini, a partire dai più deboli”.

Non l’ha presa bene, Felice Borgoglio. Una settimana fa, sulle pagine del Piccolo, l’ex sindaco Rossa, esortata a riflettere sui motivi per cui gli alessandrini l’hanno gentilmente ‘congedata’ lo scorso giugno, ha offerto la sua visione dei fatti, e ha aspramente criticato Oria Trifoglio (“ha condotto una campagna feroce”),  ma anche l’ispiratore/fondatore del Quarto Polo, l’ex sindaco e parlamentare socialista, appunto. “Borgoglio negli ultimi 25 anni non ha mai lavorato per un centrosinistra unito”, è il concetto che emerge dall’intervista sul bisettimanale.

Il sindaco degli anni Settanta, però, non ci sta: degli ultimi 25 anni (ma degli ultimi 5 in particolare) di politica amministrativa a Palazzo Rosso ha una visione decisamente diversa. E anche del concetto di sinistra, “che non capisco come possa essere compatibile con la svendita degli asset pubblici più strategici, come si è fatto in questi anni, con ottica ultra liberista. Mentre vorrei ricordare che nel 1993 nelle casse di Palazzo Rosso c’erano 24 miliardi di lire, e partecipate pubbliche sane”. Già che c’è, Felice Borgoglio ne approfitta anche per dare qualche consiglio (non richiesto, ma non per questo necessariamente sgradito) al sindaco Cuttica di Revigliasco (“persona perbene, che ho sempre stimato”), e per aggiornarci sul percorso del Quarto Polo, “che è solo all’inizio”.

 
On. Borgoglio, con Rita Rossa ricominciano le incomprensioni? La Felice Borgoglio replica a Rita Rossa: “Dal commissario del 1993 al dissesto del 2012, ecco chi ha diviso la sinistra alessandrina” CorriereAlvolete unire o no questa sinistra?
(ride, ndr) Più che incomprensioni, a questo punto mi pare che ci sia proprio la necessità di capire cosa si intende per sinistra, in termini di valori e di progetti. E magari che occorra ricordare qualche passaggio di politica alessandrina che si tende ad occultare, o a capovolgere…

 

Proviamoci, magari senza dilungarci troppo sul passato….
Basta un flash rapidissimo, riferito al 1993 alessandrino: gli eredi diretti del Pci, che all’epoca si chiamavano Pds, dopo 22 anni di alleanza cittadina dichiarano “mai con i socialisti”, e consegnano il comune in mano ad un commissario. Creando le condizioni per due candidati separati, uno del Pds e uno di Psi e Dc. Risultato: nell’autunno del 1993 Francesca Calvo diventa sindaco di Alessandria. Chi spaccò la sinistra, nel 1993? Borgoglio e i socialisti? Non mi pare. Peraltro, le stesse persone che all’epoca consegnarono la città al commissario negli anni scorsi hanno consigliato il sindaco Rossa di dichiarare il dissesto.

 

Decisione inevitabile, si disse…
Nessuna scelta è mai inevitabile. E le conseguenze sono note: piccoli creditori liquidati al 40%, mentre i grandi giustamente ancora sono lì a reclamare il loro 100% più gli interessi. Per non dire della ‘gaffe’ in piena campagna elettorale, quando si è proposta al Cissaca una soluzione al 70%, dando l’impressione che esistessero figli e figliastri. Anche queste, scelte di sinistra? Ma non basta: sinistra significa difesa del patrimonio pubblico, e sua valorizzazione e modernizzazione. Qui per cinque anni si sono praticate politiche ultraliberiste, che speriamo peraltro possano vedere un’inversione di tendenza con questa amministrazione.

 

Rossa e Trifoglio: "Non apparentamento di vertice, ma scelta nell'interesse degli alessandrini" CorriereAlMa allora, onorevole Borgoglio, che senso ha avuto la ‘piroetta’ del Quarto Polo al ballottaggio? Perché appoggiare Rita Rossa, se la distanza tra voi era (e rimane, ci pare di capire) enorme? E’ vero che lei quella decisione l’ha più subìta che condivisa?
(riflette e sorride, ndr) Il Quarto Polo non ero e non sono solo io, questo è chiaro. Ma la scelta al ballottaggio per noi era obbligata. Gli alessandrini però si sono espressi con chiarezza: e al ballottaggio il sindaco uscente avrebbe perso contro chiunque. Ma le elezioni sono un episodio superato, ora noi guardiamo avanti.

 

Che valutazione dà dei primi mesi di amministrazione Cuttica?Passaggio di consegne a Palazzo Rosso: al lavoro il nuovo sindaco Cuttica CorriereAl
E’ presto per dare giudizi: nei primi mesi, nel bene e nel male, un’amministrazione non può che gestire l’eredità e le decisioni dei predecessori. Il centro destra lo vedremo all’opera davvero a partire dal bilancio di previsione 2018, e lo valuteremo nei meriti, e nei fatti. Senza fare sconti, ma anche senza pregiudiziali di sorta. L’opposizione del nostro consigliere, Oria Trifoglio, sarà leale e trasparente: costruttiva se ci saranno le condizioni, altrimenti intransigente.

 

Qualche consiglio, non richiesto, al nuovo sindaco di Alessandria?
Più che consigli, segnalo alcune priorità: 1) quale piano di mobilità per la città? 2) l’emergenza ambientale intesa come inquinamento atmosferico, cave, rifiuti 3) la sicurezza 4) le partecipate. E su questo punto si potrebbe discutere a lungo: il Gruppo Amag sarà in parte ceduto sul mercato, o c’è spazio per una revoca della delibera? E’ vero che Amag Ambiente è in seria difficoltà, e non paga i fornitori? E se è così, perché succede, e quali progetti ci sono? E il progetto teleriscaldamento, che se realizzato procurerà seri danni economici ad Amag, andrà avanti?
La 'patata bollente' dei rifiuti alessandrini: per Aral un commissario fino ad ottobre? CorriereAl 15) La macchina comunale sarà riorganizzata, a partire dai suoi vertici, e resa più efficiente? Si prenda un consulente, specialista in riorganizzazioni aziendali complesse, gli si dica qual è l’obiettivo, e si proceda. Mica vorremo trascorrere altri cinque anni come gli ultimi, vero? 6) La partecipazione: gli alessandrini a giugno hanno disertato le urne in massa, e soprattutto non hanno più strumenti per partecipare dal basso, per fare proposte e prendere decisioni. Così una comunità si spegne.

 
Insomma on. Borgoglio: state alla finestra, ma con scetticismo…..
Diciamo con disincanto: vogliamo capire se questa amministrazione cambierà passo e progetti per Alessandria, o se ci sarà sostanziale continuità amministrativa.

 

Quindi intendete continuare a fare politica cittadina? Il Quarto Polo non Quarto Polo: "Un programma elettorale scritto con i cittadini" CorriereAl 2è stato solo un cartello elettorale ‘una tantum’?
Nei giorni scorsi abbiamo ricominciato incontri e riunioni dopo la pausa estiva, e stiamo costituendo l’associazione politico culturale Movimento Quarto Polo. Con ambizioni provinciali, e regionali: nel senso che intendiamo dialogare, ad Alessandria come altrove, con tutti i soggetti civici che si riconoscono nella necessità di costruzione di un soggetto politico alternativo ai tre poli esistenti, a partire da un Pd renziano completamente incapace di ascoltare le proposte e le esigenze dei potenziali alleati. Andiamo avanti insomma, in attesa di capire quale scenario ci consegneranno le elezioni politiche di primavera.