Ho scritto in questi giorni che intendo dedicare attenzioni ed interessi a due temi specifici che ritengo strategici per il futuro delle nostre comunità.
Il primo è il “Localismo”, intendendo il localismo come lo strumento Istituzionale più vicino ai cittadini per il governo dei territori. Svilupperemo meglio questo argomento ma credo sia arrivato il tempo per imporre una discussione onesta sul ruolo delle Autonomie Locali e sulla forza del Federalismo equo basato sul principio dell’autonomia fiscale e non sui trasferimenti dal Governo centrale.
Il secondo tema riguarda l’economia coniugata al rispetto delle leggi della natura. Anche per questo argomento saranno necessari analisi e confronti ma sono certo dell’importanza delle scelte da compiere proprio ora e proprio nei nostri territori per indicare una via pubblica allo sviluppo economico. Ancor più dove abito, nella Valle Bormida tristemente nota per i danni dell’Acna di Cengio, dove da troppo tempo assistiamo a battaglie Istituzionali e popolari per evitare la realizzazione di diversi progetti ritenuti potenzialmente pericolosi per l’ambiente ma non vediamo sui tavoli della Politica indirizzi certi per alternative industriali praticabili.
Faccio solo una premessa che vale ovunque, ancor più in Valle Bormida: per realizzare una società più giusta dobbiamo elaborare un’economia della speranza perché questa economia, quella che sembra avere un diritto irrinunciabile sull’uso incontrollato delle risorse naturali, non è compatibile con il Pianeta Terra. Ma non basta dire “no”.
Ho già ricevuto alcune richieste di precisazioni circa il fatto che presiedo la Commissione Sanità e Politiche Sociali della Regione Piemonte e che dovrei dedicare il mio tempo alla soluzione dei problemi in questi settori. In parte è vero, ma trovo molte relazioni tra economia, ecologia, amministrazioni locali e diritto alla salute. Inoltre, questione più importante, penso che la Riforma Sanitaria avviata nella nostra Regione ha raggiunto la metà del percorso e che saranno fondamentali alcune scelte nel prossimo autunno per dare un senso al resto del cammino.
Io ho maturato una posizione circa l’indirizzo politico sull’organizzazione del sistema in provincia di Alessandria.
Vedrò prossimamente l’evoluzione del confronto e come i legittimi interessi (tanti e non solo politici) si disporranno e poi deciderò cosa fare.
In questo senso nelle mie letture estive mi è stato di conforto, come spesso mi capita, Don Luigi Ciotti nel caso di specie con “L’eresia della verità”. Nel capitolo dedicato allo sport egli afferma che ai giovani dovremmo insegnare che nello sport, come nella vita, e io aggiungo come in Politica, non si bara. Che è più dignitoso arrivare ultimi ma puliti, che primi truccando i propri limiti. Don Luigi rispolvera tre parole per ritornare ad uno sport pulito, quindi ad una vita e ad una Politica pulita.
La prima è il coraggio, il coraggio di cambiare rotta con scelte lungimiranti e radicali per liberare il sistema dove il primato dell’individuo va a scapito del bene comune.
La seconda è responsabilità per essere noi il primo esempio del cambiamento che chiediamo al prossimo.
La terza parola è bellezza, la bellezza dell’etica dello sport, della vita e della Politica. Una bellezza che ci permette di vedere senza effetti speciali la meraviglia di chi insegue i propri sogni senza dimenticare i propri limiti.
* Consigliere Regionale Partito Democratico