I DOCS feat. Naviglio Swing [Il Superstite 341]

ATO6: "Crisi idrica, i cittadini siano più parsimoniosi con l'acqua" CorriereAl 1di Danilo Arona

 
Loro si chiamano Conti & Rosati. E il loro essere artisti dovrebbe essere un po’ famigliare a chi frequenta anche saltuariamente la mia bacheca. Poi, forse se specifico che Rosati sta a quell’Edoardo, alias Edo, con cui di tanto in tanto mi concedo una doppietta editoriale (a proposito, nel 2018 torniamo…), magari qualcosa, non tutto certo, diventa più chiaro. In ogni caso Conti & Rosati, essendo in due, sono un duo, bella scoperta. Ma che coppia, ragazzi, perché di musica stiamo parlando. E di una proposta tra le più originali di sempre.

Conti canta, Rosati suona, ma la storia non è semplice né schematica. Mario Raffaele, voce maschia da chansonnier di razza con ostentate influenze francesi; Edo suona la chitarra con ammirevole tecnica fingerpicking (il plettro non esiste, la chitarra si suona con le dita e il pollice della mano destra lavora sul cosiddetto basso alternato, ovvero una nota bassa ogni quarto di battuta – io non ci voglio neppure pensare!). E che ti fanno i due? Mica bubbole ma cantautorato di altissima classe amalgamato con reminiscenze jazz, echi di Concato, ritmiche pop e fughe funky prive di batteria di cui non si sente la mancanza.
Amici di rango e di scuola di tanto in tanto a supportarli nei pezzi che lo richiedono: la tromba di Raffaele Kohler, le tastiere e l’armonica di Paolo Di Lello, Luca Colombo alla batteria e la struggente voce femminile di Valerie Curro Khayat nel “solo” di Senza te.

Ma sono solo canzonette? No, affatto. I Docs hanno creato un genere che hanno ben pensato di battezzare Naviglio Swing, uno spleen suggestivo che ti becca nelle parti molli solo se frequenti un Darsena Cafè o certi fumosi localini post-esistenzialisti a Montmartre (ma, se non avete voglia di fare tanta strada, va bene anche Saint Tropez “dove ritornare a fare l’amore”).

Insomma, cos’altro posso aggiungere per consigliarvi l’acquisto dei loro CD E poi e Naviglio Swing? Raccontare in breve la loro esemplare – e in qualche modo sintomatica dei nostri tempi – storia umana e professionale, forse potrebbe servire.

Edo e Mario sono stati sino a giugno di quest’anno caporedattori storici I DOCS feat. Naviglio Swing [Il Superstite 341] CorriereAldel settimanale Oggi. E, lavorando gomito a gomito, a un certo punto credo sia scattata quel certo tipo di intesa che solo i musicisti possono capire. Tu canti bene, io non suono malaccio, scriviamo parole e musiche non in rima baciata, che ci va a mettersi assieme? E poi la tradizione gioca a favore: un po’ di tempo fa, direttore di questo giornale era tal Paolo Occhipinti, in arte canterina John Foster. Chi ha l’età per ricordare, magari non ha dimenticato il tormentone dell’estate 1964, Amore scusami.

Così Edo e Mario lasciano il posto – magari anzitempo ma io i particolari li ignoro – e lasciano di sicuro tra qualche lacrimuccia e altrettanti rimpianti. Una grande festa-concerto li saluta all’Antica Trattoria Monluè di Milano, con direttore e redazione al completo. Musica, sorrisi e tanta amicizia, come ha titolato lo stesso Oggi in una pagina rievocativa. La morale – se esiste – è che i giornalisti continueranno a fare i giornalisti (perché quello è un mestiere che non smetti mai anche se non sei più iscritto all’Albo) seguitando a sfornare parole, qualche volta d’amore ma non sempre, infiocchettare con accordi mai banali e riff che ti restano nella mente per giorni.

Per l’arte, la bellezza e la gioia della condivisione su un palco non esiste pensionamento. I Dottori dell’Anima lo sanno e il Naviglio Swing è assolutamente terapeutico.

P.S. Inter nos, boys, il Bonus Track di Dammi le parole Remix lascia intravedere una svolta “da concerto” che vi consiglio proprio di approfondire. Paolo di Lello ci ha dato dentro con un arrangiamento alla Gino Vannelli, strepitoso a dir poco. Chapeau!