“L’incontro di lunedì prossimo in Prefettura è la nostra dead line: da lì dobbiamo uscire con una soluzione efficace, e condivisa, che consenta ad Aral di ripartire”.
Si dice che Paolo Borasio, assessore all’Ambiente del comune di Alessandria, all’incontro di martedì scorso a Tortona abbia alzato un po’ i toni, anche se nega di aver ‘battuto i pugni’ sul tavolo: “No, questo no. Ma certamente ho fatto presente che Alessandria, come socio di ampia maggioranza di Aral, si sta confrontando con due priorità: una operativa, legata allo smaltimento dei rifiuti, e una seconda di tipo economico. Entrambe vanno risolte immediatamente: è già passato un mese, mi pare un tempo più che sufficiente”.
In effetti era la metà di luglio, e l’assessore Borasio (esponente di Forza Italia e per dieci anni sindaco di Castelletto Monferrato, “di mestiere avvocato, tra l’altro legale dei comuni di Quargnento e Solero, ovviamente prima della mia elezione in consiglio comunale ad Alessandria: la situazione di Aral la conosco da tempo) si era appena insediato, quando ‘l’esplosione’ dell’indagine nazionale sui rifiuti, con epicentro Brescia, ha pesantemente coinvolto casa nostra, a partire da Aral, appunto. “Ma nella questione giudiziaria non intendo entrare, se non per osservare che i tempi su quel fronte probabilmente non saranno brevi: per questo dobbiamo trovare una soluzione e un percorso, comunque vada”.
Il commissario Alessandro Giacchetti, ex Prefetto, è da qualche settimana al lavoro, e Borasio manifesta piena fiducia: “soluzione eccellente, ma certamente non dobbiamo lasciarlo solo: per questo alla riunione di lunedì in Prefettura sono stati invitati tutti i soggetti coinvolti, dai comuni alla Provincia, alla Regione che stavolta, adeguatamente preallertata, ci auguriamo possa esserci. Ma aspettiamo naturalmente anche i consorzi, e la Prefettura stessa. Da lì si deve uscire con una soluzione condivisa, e immediatamente praticabile”.
Lo snodo è l’impianto Aral di Castelceriolo, con due capannoni pieni di rifiuti provenienti da fuori provincia che non si sa come smaltire, ma che vanno assolutamente ‘allocati’, se si vuole riprendere la normale attività aziendale: “se così non fosse, ma non vi voglio neanche pensare – precisa Borasio – Aral rischierebbe il collasso, e con lei tutta la filiera degli altri impianti collegati in provincia. Ma, questo diciamolo chiaro per evitare inutili allarmismi, non c’è ad oggi nessun allarme rifiuti sul fronte della raccolta rifiuti: i cittadini di Alessandria, come degli altri comuni della Provincia, da questo punto di vista possono stare tranquilli”.
Meno tranquille sono invece le giornate degli amministratori di Aral e di Palazzo Rosso, che premono affinché lunedì il ‘rimpiattino’ su chi deve sbloccare la situazione, ‘bypassando’ il blocco imposto dalla Provincia per quanto riguarda i rifiuti ‘extraprovincia’ già stoccati a Castelceriolo, che vanno assolutamente smaltiti. A chi tocca prendere una decisione con carattere di urgenza? Palazzo Rosso e Palazzo Ghilini nei giorni scorsi si sono ‘rimbalzati’ la patata bollente, ma lunedì una decisione, in presenza anche di rappresentanti di Regione Piemonte e Prefettura, va assolutamente presa.
“Solo sbloccando la situazione – conclude l’assessore Borasio -, potremo fare in modo che Aral riprenda la sua attività e il suo percorso: alle potenzialità dell’azienda noi crediamo assolutamente”. Anche se all’orizzonte, a settembre, c’è la discussione ed eventuale approvazione, in Regione, della nuova legge sui rifiuti, che potrebbe ulteriormente cambiare lo scenario ‘strategico’ del comparto. Prima, però, ad Alessandria va superato lo ‘stallo’ dell’impianto Aral di Castelceriolo.
E. G.