Locci: “In consiglio comunale avrò un ruolo super partes: ma non smetto di fare politica”. E sull’affaire Aral….

Locci: “In consiglio comunale avrò un ruolo super partes: ma non smetto di fare politica”. E sull’affaire Aral…. CorriereAl“Quando ho affermato, nel corso del mio brevissimo discorso di insediamento, che intendo ridare dignità al consiglio comunale di Alessandria intendevo proprio dire quel che ho detto: il consiglio deve tornare ad avere la dignità e la centralità che ha sempre avuto nei suoi momenti più alti. Non può essere semplicemente l’aula ‘passacarte’ delle decisioni di giunta, come è successo negli ultimi cinque anni: e questo nell’interesse anche delle minoranze in aula, ma soprattutto dei cittadini”.

Prepariamoci, perché Emanuele Locci, nuovo presidente del consiglio comunale di Alessandria,  non pare proprio intenzionato al ‘basso profilo’, almeno per l’aula consiliare: “personalmente invece avrò un ruolo rigorosamente super partes, attento al rispetto anche formale delle regole, per garantire a tutti i consiglieri, e a tutte le forze politiche, di esercitare pienamente il mandato che hanno ricevuto dai cittadini.

Ma Locci, lo sappiamo, arriva anche da un percorso politico significativo, e in particolare negli ultimi 5 anni è stato un protagonista dell’opposizione di centro destra, segnalando e denunciando costantemente tutto ciò che riteneva non funzionare in maniera ottimale a Palazzo, e in città: si pensi soltanto alle costanti, e spesso inascoltate, richieste di chiarimenti sul fronte della filiera dello smaltimento dei rifiuti, nell’occhio del ciclone giudiziario proprio in queste settimane. Ora cosa cambierà nel suo modus operandi? Continuerà a fare politica insomma, o sarà soltanto ‘l’arbitro’ del consiglio comunale?

 
Presidente Locci, con la sua presidenza quale consiglio comunale Folla e applausi al primo consiglio comunale di Palazzo Rosso: Locci eletto presidente, mentre nell'aria aleggia 'l'affaire' Aral CorriereAl 3dobbiamo attenderci nei prossimi 5 anni a Palazzo Rosso?
Quello previsto dalla legge: un organo di indirizzo politico, e di controllo. Indirizzo politico significa che le decisioni e le scelte devono passare in aula, e qui essere dibattute con trasparenza, di fronte ai cittadini. Basta alla logica del consiglio comunale come ‘passacarte’ delle decisioni prese dalla giunta, o altrove. E ovviamente massimo rispetto per tutti i consiglieri, a partire dalle minoranze. Nell’interesse di Alessandria, e degli alessandrini.

 

La partenza dei lavori però coincide in pieno con la pausa estiva….
Pausa mica tanto: il sottoscritto e i consiglieri, come del resto sindaco e Giunta, sono già pienamente operativi. Il prossimo consiglio si terrà giovedì, e si affronteranno questioni importanti: obblighi di legge, come il riequilibrio di bilancio, ma anche il rinnovo di diversi organismi, la costituzione delle commissioni, e l’avvio del confronto per le nomine nelle partecipate.

 

Alla prima seduta si è percepito notevole entusiasmo, con un loggione strapieno. Ma non sarà sempre così presidente…
Ovviamente no, ma quel che è necessario ricostruire è un filo diretto di trasparenza e confronto e con i cittadini. Per questo è mia intenzione fare in modo che, al più presto, il consiglio comunale possa tornare ad essere trasmesso in diretta streaming sul web, e anche in diretta radiofonica in accordo con le radio cittadine. Ma non basta…

 

Sindaco Rossa a ruota libera: bilancio di fine mandato e 'trailer' del programma elettorale CorriereAl 3Cos’altro bolle in pentola?
Le riunioni dei capigruppo del consiglio comunale, a meno di specifiche esigenze di riservatezza da definire volta per volta, devono essere pubbliche: ossia, come succede per le altre commissioni comunali, aperte sia ai giornalisti che ai cittadini interessati. Dobbiamo far capire agli alessandrini che non c’è nulla di segreto, di sotterraneo: le decisioni che riguardano la collettività si devono prendere sempre alla luce del sole.

 

Un segnale che sarà certamente apprezzato dai cittadini: speriamo che lo sia anche dai suoi colleghi di consiglio. Ma che ne sarà del Locci politico? Lei è anche capogruppo di Alessandria Migliore con Locci…
(sorride) Non abdico, ci mancherebbe. Settimana scorsa abbiamo fatto una riunione/cena, con zuppa gallurese e maialetto: eravamo 75, e mancavano alcune persone solo perché in vacanza. Questo per dire che il ‘partito della città’, trasversale e dalla parte dei cittadini, che mi ha sostenuto e mi ha permesso di ottenere un importante risultato elettorale non si scioglie. Manterremo aperta anche la sede fisica in corso Borsalino, ma soprattutto questo per noi è punto di partenza, non di arrivo. Siamo una start up politica, che da settembre sarà in piena attività: di parte, certamente. Ma la nostra parte è la città, sono i cittadini di Alessandria. E ci faremo sentire su tutte le questioni importanti, e anche in occasione delle scadenze elettorali dei prossimi anni.

 

Ma come farà, come presidente del consiglio comunale, a dar voce anche alle vostre istanze politiche ‘di parte’?
Tecnicamente ci sono diverse opzioni, che sto valutando. Ma c’è un esempio illustre, di equilibrio e correttezza, a cui intendo rifarmi, ed è quello di Pierangelo Taverna, che fu presidente del consiglio comunale (era Scagni, ndr) e al contempo capogruppo, ricoprendo entrambi i ruoli in maniera efficace.

 

Presidente Locci, lei da anni, come consigliere di opposizione e come La 'patata bollente' dei rifiuti alessandrini: per Aral un commissario fino ad ottobre? CorriereAl 2presidente della commissione Controllo di Gestione, segnalava anomalie e chiedeva chiarimenti sul fronte smaltimento rifiuti. Inascoltato…
Più che non ascoltarmi, raramente hanno soddisfatto le mie richieste: quasi sempre hanno evitato di darmi accesso alle carte e ai documenti, e di effettuare tutte le verifiche che avrei voluto fare. Per un consigliere lo strumento di lavoro concreto è l’accesso agli atti: se te lo negano, puoi solo fare segnalazioni pubbliche (e su questi temi non sono mai stato querelato), e chiedere che siano trasmessi gli atti alla Procura. All’epoca chiesi anche verifiche e carotaggi a Castelceriolo, ma non se ne fece nulla. E mi colpì che in Aral ci fosse un unico soggetto che fatturava diversi milioni di euro in un solo anno, come intermediario: ora vedo che quel soggetto è al centro dell’indagine, quindi forse qualcosa di anomalo c’era davvero. E se me ne accorgevo io, da consigliere di opposizione, forse avrebbero dovuto accorgersene anche altri, che ricoprivano ruoli di maggior potere. Non crede?

 
Ettore Grassano