M5S Alessandria: “Su indagini Aral copione già scritto, denunciamo zone d’ombra dal 2014. Servono più controlli, Alessandria non diventi la pattumiera d’Italia”

Copia di Mighetti (M5S): "Sistema rifiuti alessandrino in ginocchio: ma il fallimento della Gable non è un fulmine a ciel sereno" CorriereAl“Purtroppo non siamo stupiti più di tanto, da tempo avevamo denunciato preoccupanti zone d’ombra nella gestione di Aral”: questo il commento del Movimento 5 Alessandria in merito all’indagine nazionale su un traffico illecito di rifiuti provenienti dalla Campania che vede coinvolta anche Aral.

Il M5S Alessandria, tramite gli ex consiglieri comunali Domenico Di Filippo ed Andrea Cammalleri, aveva fortemente contestato già tre anni fa la poca trasparenza nella gestione amministrativa della società. Nel 2014, infatti, attraverso l’apposita Commissione di indagine presieduta da Domenico Di Filippo, che aveva ripercorso gli ultimi anni di gestione di Aral, il M5S aveva fortemente denunciato il tentativo di trasformare la natura di un servizio pubblico di gestione consapevole della filiera dei rifiuti ad un mero indirizzo aziendale all’insegna del “più rifiuti, più business”.

Erano molte le irregolarità segnalate nella relazione della Commissione, a testimonianza dell’impotenza degli organi politici nel controllare le partecipate. Due di particolare gravità a Castelceriolo, riconducibili allo stesso periodo a cui fa riferimento l’indagine: camion che non si fermavano all’ingresso per i controlli ed il mancato funzionamento dello strumento che avrebbe dovuto rilevare la radioattività del sito, come da obblighi di legge.

Per questo, attraverso una mozione, il M5S aveva chiesto le dimissioni di Cda e direttore di Aral, facendo riferimento, in particolare, anche alla situazione poco trasparente legata al progetto, poi sfumato grazie all’opposizione, della discarica di Spinetta. Ciò, nella volontà di tutelare la salute degli spinettesi, che si sarebbero trovati un ulteriore peggioramento della qualità della vita in una zona già ecologicamente martoriata. Per non parlare del danno patrimoniale, causato dalla sottoscrizione di una serie di contratti che non hanno tutelato l’azienda (e perciò il Comune di Alessandria).

“Al sindaco Cuttica chiediamo ora un netto cambio di rotta rispetto alla precedente amministrazione, a partire da un modus operandi in tema di rifiuti che tuteli davvero la salute e gli interessi degli alessandrini, attraverso il porta a porta con tariffazione puntuale, rigidi controlli ed un netto no all’insediamento di nuove discariche – affermano i neoconsiglieri comunali del M5S Michelangelo Serra e Francesco Gentiluomo – Ambiente e salute non sono temi procrastinabili. Su queste priorità siamo pronti ad un’opposizione serrata, perché il processo di trasformazione di Alessandria nella pattumiera d’Italia va interrotto subito”.