Banche venete: e alla fine paghiamo noi! [Win the Bank]

Malvezzidi Valerio Malvezzi

 
E così, nei commenti sulla gestione delle crisi delle banche venete, leggo sempre commenti rassicuranti dei rappresentanti del Governo italiano, che ci tranquillizzano, che minimizzano i rischi per i risparmiatori, che argomentano sul fatto che lo Stato non perderà i miliardi stanziati perché nel lungo termine porterà a casa almeno parte dei crediti, che fingono di ignorare che un’altra garanzia di miliardi fornita dallo Stato non abbia impatto zero sul suo rating, e che alla fine messi alle strette si giustificano dicendo che, comunque, meglio di così non si poteva fare e che in definitiva era l’unica strada praticabile.

Insomma – sembrano dirci – ma che volete ancora?

Banche venete: e alla fine paghiamo noi! [Win the Bank] CorriereAl

 

Con l’arroganza del potente, ci sfidano, quasi a dire: vorrei vedere chi avrebbe fatto meglio di me.

E poi, lo abbiamo fatto – dicono – per il vostro bene, per evitarvi danni ancora maggiori.

Sarà, ma io non comprendo alcune cose.

Per esempio, non comprendo perché non si abbia l’onestà intellettuale di ammettere che non esiste alcuna presunta “crisi” ma un cambiamento internazionale deliberato e pianificato di sistema economico (conclamato da noi a partire dal Governo Monti) tale da farci assistere impotenti in Italia a tredici trimestri consecutivi di recessione senza precedenti. Non è forse per tale ragione di scelta di modello economico che le imprese italiane siano andate alla fine in default e non rimborsano le banche?

Banche venete: e alla fine paghiamo noi! [Win the Bank] CorriereAl 1

Non comprendo nemmeno perché nessuno abbia il coraggio di ricordare che la scelta di non opporci a un sistema pianificato neo liberista sia costato al nostro Paese tantissimo, poiché noi – a differenza di altri Paesi, in primis la Germania – non abbiamo potuto aiutare le nostre banche, mentre sono state le nostre banche a dovere aiutare il sistema Paese, comprando titoli del debito pubblico; altrimenti saltavano stipendi e pensioni. Non è forse questa la ragione fondamentale del credit crunch italiano?

Non comprendo perché nessuno ammetta che le normative sul Bail In e il Burden Sharing siano state cucite addosso alle necessità tedesche e delle banche nordiche, ben più rischiose quanto a titoli tossici e derivati, scaricando, dopo averle salvate con aiuti di Stato, il problema in casa italiana. Non è forse vero che potevamo opporci a tale disegno?

Per continuare a leggere l’articolo clicca qui.