M5S Valenza: “Scuola Rota: una battaglia da portare avanti fino alla fine”. Ecco cosa diceva il PD nel 2012

M5S Valenza: "Scuola Rota: una battaglia da portare avanti fino alla fine". Ecco cosa diceva il PD nel 2012 CorriereAl  A Valenza la chiusura della scuola Rota è un “caso” che sta accendendo parecchio gli animi di genitori di bimbi e cittadini, però l’Amministrazione PD va diritta per la propria strada, incurante dell’opinione di coloro che dovrebbe rappresentare.

I 185 iscritti al gruppo “Salviamo il Rota” alla corsa dei Gelsi e oltre 850 firme raccolte sono, per la Giunta valenzana, azioni che ostacolano il loro operato. La poca chiarezza, la mancanza di informazione e l’assenza di dialogo sono le cause per cui le famiglie hanno protestato, manifestando il loro disappunto.

Non avendo ancora quantificato il presunto risparmio e illustrato quali saranno i programmi per potenziare il nido, questa è una presa di posizione per affermare con modalità poco autorevoli, ma semmai autoritarie, il ruolo di amministratori e purtroppo di seguire diligentemente le politiche di un governo che penalizzano i Comuni.

Ci domandiamo allora se l’egoismo sociale imputato dall’Assessore competente a mezzo stampa a chi non condivide le scelte motivandole, non sia in realtà egoismo politico di chi non ascolta i propri cittadini, trovandosi in difficoltà dopo due anni di non-amministrazione. Non è, per noi, accettabile che un Assessore si trinceri dietro un accordo sindacale, perché la politica ha anche altri ruoli oltre la difesa del lavoro pubblico, come fornire servizi d’eccellenza ai valenzani e proporre una visione chiara del futuro di una comunità, altrimenti per gestire l’esistente e chiudere servizi sarebbe sufficiente un Commissario.

Si parla di calo demografico come scusa per interrompere la continuità M5S Valenza: "Scuola Rota: una battaglia da portare avanti fino alla fine". Ecco cosa diceva il PD nel 2012 CorriereAl 2d’istruzione, ma si vuole ampliare il nido, la domanda più ovvia e come faranno ad aumentare le iscrizioni se non nascono più bambini? Le iscrizioni, se non fossero state bloccate per il prossimo anno, sarebbero state sufficienti per giustificare la continuità operativa della materna al Rota.

Come M5S Valenza riteniamo che il nido seguirà la stessa sorte della materna e la generosità della famiglia Rota verso la città, verrà inevitabilmente dimenticata.

Se dovessimo pensare allo sviluppo dei piccoli della città si potrebbe valorizzare la materna che, grazie ai corsi di Baby Kick Boxing, di Hip Pop e di inglese, offre già un servizio di qualità. Perché non riprendere il progetto 0-6 degli anni 2005-2010, allora fiore all’occhiello della sinistra, ad oggi sostenuto anche da un recente decreto legge. Perché non si può pensare di rendere più efficiente la gestione invece di chiudere e tagliare questo apprezzato servizio?

Il PD si è dimenticato in poco tempo delle proprie battaglie e di cosa rappresentassero, ora per loro non andrebbero neppure condotte, ma sarebbero inutili e portate avanti per “egoismo sociale”. Parole incomprensibili e inaccettabili sulla stampa locale e ancora una volta un linguaggio desolante, specchio di un’amministrazione sempre più sola, lontana dalla realtà e prigioniera della propria presunta superiorità. Noi preferiamo parlare di rispetto dei cittadini, di partecipazione dal basso in una città che in questi due anni è stata abbandonata al proprio destino.

M5Stelle Valenza

 

 

M5S Valenza: "Scuola Rota: una battaglia da portare avanti fino alla fine". Ecco cosa diceva il PD nel 2012 CorriereAl 1DI SEGUITO IL CS DEL PD VALENZANO NEL 2012 QUANDO ERA ALL’OPPOSIZIONE

In questi giorni, con modalità improvvise ed inaspettate, l’Assessore Bajardi ha reso nota la volontà dell’Amministrazione Comunale di chiudere l’asilo Rota per accorparlo al Nido Arcobaleno, trasferendo bambini ed educatrici.

Ciò desta grande preoccupazione.

L’Asilo Nido Rota, infatti, aperto negli anni settanta grazie al contributo della Cassa di Risparmio di Alessandria ed alla lungimiranza di un’Amministrazione sensibile ai cambiamenti della società ed ai diritti dell’infanzia, ha svolto egregiamente per tanti anni, grazie anche alla sensibilità di alcune famiglie valenzane, il proprio ruolo di servizio educativo e sociale, assicurando importante continuità con la Scuola dell’Infanzia Rota, ubicata nello stesso edificio: la possibilità cioè dei bambini del Nido di passare ad una scuola dell’infanzia che avesse principi educativi e formativi condivisi.

In passato tali servizi pedagogici full time della città sono stati sostenuti con forza ed efficacia, ed è stato costruita intorno ad essi una rete di proposte ed attività di grande valore dedicate sia all’infanzia che alle famiglie: una rete aggiuntiva di supporto per genitori e bambini con laboratori e serate dedicati ai genitori, ed aggiornamenti costanti e continui del personale.

In un anno e mezzo, in una successione in cui si potrebbe scorgere un preciso disegno, abbiamo assistito alla trasformazione del Giocanido (asilo nido part time) in “servizio di custodia”, alla chiusura del Filo d’Arianna (servizio di supporto ai genitori), alla chiusura della Scuola Carducci e alla dismissione di due Residenze: una per anziani (quella di Circonvallazione Ovest) e una per disabili ( Residenza per Disabili Borra).

Restiamo in attesa di precisi chiarimenti sulle cause che hanno portato ad assumere quest’ultima triste decisione, tuttavia non possiamo evitare di rilevare come l’Amministrazione Cassano, con estrema facilità, continui a porre fine ad esperienze di grande valore, denotando una totale assenza di progettualità verso famiglie e bambini.

E non possiamo neppure evitare di esprimere una forte preoccupazione, aldilà delle generiche rassicurazioni dell’Amministrazione, verso le educatrici dell’Asilo Rota, che dovrebbero essere spostate assieme ai bambini, e per le quali chiediamo, fin d’ora, precise garanzie anche per il futuro lavorativo.

Infine un’ultima considerazione.

Noi restiamo convinti che, soprattutto in un momento in cui, a vari livelli, si sta valutando l’opportunità di ampliare il bacino territoriale di erogazione di alcuni servizi, pensando a forme di unione o condivisione fra i Comuni, anche Valenza, centro zona, dovrebbe pensare a potenziare i propri servizi, avviando un deciso processo di coinvolgimento e condivisione col territorio. E invece qui si riduce e si dismette. Prima gli anziani, poi i bambini … a quando la mezza età?

 

I Gruppi Consiliari Partito Democratico e Per Valenza–un futuro

1° aprile 2012