Reggiana, ma chi è costei?

Reggiana, ma chi è costei? CorriereAldi Jimmy Barco

 

 

Mercoledi 4 alle ore 20,30 al Franchi di Firenze semifinale play off fra Alessandria e Reggiana. Andrà in finale contro la vincente di Parma – Pordenone chi vincerà la partita, magari dopo i supplementari o, ultima possibilità, dopo i rigori. Ma cerchiamo di capire che razza di squadra ci troveremo di fronte in semifinale.

Naturalmente tutto quello che è stato durante la stagione regolare vale come le chiacchere, cioè zero…. figurarsi gli scontri di decenni orsono.

La Reggiana è detenuta da tal Mike Piazza, un americano con la faccia da americano, ex atleta di baseball ma (temo) con l’animo un po’ napoletano. Sia il settore tecnico sia la squadra voluta da Mike in estate, almeno sulla carta, non faceva una grinza: fior di professionisti ognuno al posto giusto per costruire e gestire organico e politica societaria. Gli obbiettivi fissati ai nastri di partenza erano ambiziosi ma né sfrenati né disperati.

Il girone d’appartenenza, d’altra parte, vedeva al via due club che, sulla carta, sembravano fuori portata (Parma e Venezia) con altre squadre ben munite (Pordenone su tutte, poi Reggiana, Padova, Gubbio ma dotate di budget decisamente inferiori alle due corazzate su citate).

L’allenatore individuato in prima battuta è stato Colucci poi, durante la stagione, Reggiana, ma chi è costei? CorriereAl 2ritenuto poco incline al rischio, così è stato assunto al suo posto l’attuale mister Menichini. Strano destino quello dell’ex secondo storico di Mazzone, allenatore che lavorando in piazze importanti ha centrato promozioni e salvezze di rilievo ma il suo nome non scatena mai l’entusiasmo di pubblico e addetti ai lavori.

Comunque sia la Reggiana dimostra da novembre 2016 in poi di non possedere valori tecnici che la possano inserire nella lotta al vertice. Per carità, sempre posizioni importanti, ma chi si aspetta il classico cambio di marcia per proiettarsi alla guida del girone rimarrà deluso. La Reggiana a fine campionato raccoglie quindi 59 punti, finisce in quinta posizione perdendo undici partite. Il ragazzone, americano che più americano non si può, si spazientisce presto e nel mercato di gennaio vende due pezzi da novanta (Nolè e, soprattutto, Mogos) poi, di seguito, fa saltare come birilli il DS Grammatica e mezzo organigramma societario per poi completare l’opera con la sua ghigliottina personale a stelle e strisce in questi giorni.

L’ultima testa reggiana rotolata nella cesta è stata quella della segretaria “storica“ della società granata, un tipetto che si dice “sia stata la Reggiana” per almeno sei lustri e, nelle more di quel licenziamento eccellente, sono arrivate in sede persino le forze dell’ordine a verificare se sussistessero gli estremi della lesa maestà.

Reggiana, ma chi è costei? CorriereAl 3La parte migliore di questa epurazione yankee è stata sicuramente l’impegno in prima persona in ruoli direttivi di una bonazza fotonica statunitense, ex fotomodella nonchè moglie del giocatore di baseball prestato al calcio emiliano.

Nessuno ha ancora ben capito se gli atteggiamenti di Mike Piazza siano figli di una forma sconosciuta di complesso di persecuzione, o l’aver verificato che in sede ci fosse una centrale di comando che rispondeva solo a se stessa o magari un banale problema legato ai soldi che il paperone d’oltre oceano potrebbe aver esaurito.

Sia come sia è ovvio che un’eventuale promozione in cadetteria potrebbe risolvere d’incanto i problemi economici e non. Della serie: “o tutta cacca o tutto zabajone“.

Adesso parliamo della Reggiana che andrà in campo mercoledì sera contro i Grigi. Dopo aver cominciato la stagione con il 4-3-3 l’arrivo di Menichini ha sancito il passaggio al 4-4-2 ma, al contrario di Pillon, il centrocampo si dispone “a rombo “, quindi con un vertice basso (Genevier) e una mezza punta (Sbaffo), sorretti da Carlini e Ghiringhelli. La difesa, che per la semifinale non potrà contare sul ruvido Sabotic appiedato da una squalifica, conta su Spanò e Contessa laterali e l’altro centrale Trevisan. Le punte titolari sono Marchi (anziano ma sempre valido Reggiana, ma chi è costei? CorriereAl 1già puntero della Pro Vercelli) e quel giocatore fantastico che risponde al nome di Cesarini, un attaccante eclettico che, se in giornata, diventa una bomba innescata. Cesarini l’abbiamo già incrociato sulla nostra strada ma, nell’occasione, non è stato devastante. Da non sottovalutare neppure Guidone, un ariete che parte spesso dalla panchina e poi l’iberico Riverola, dalla cantera del Barcellona ed ex Foggia, centrocampista d’attacco che viene spesso inserito a partita in corso quando occorre “sparigliare“.

L’età media della Reggiana è intorno ai 28 anni ma ci sono parecchi giocatori di età media che presumibilmente possono garantire forza fisica intatta e buona predisposizione a non farsi travolgere dagli eventi. Squadra solida ed equilibrata quindi, senza vette eccelse di natura tecnica ma con almeno tre giocatori decisamente modesti. Sarà però come al solito il campo e quei novanta minuti a dirci se la ventina di punti di differenza raccolti nella regular season dalle due squadre a Firenze quella sera si vedranno o no.