Ha destato stupore tra i componenti del Comitato 10 Febbraio la lettura di quanto scritto in un articolo pubblicato su “La Stampa” del 4 giugno, nelle pagine provinciali di Alessandria.
L’articolo, che parlava della cerimonia per il ritrovamento della piastrina di un giovane finanziere di Gavi ucciso dai partigiani titini insieme a 96 colleghi nel maggio del 1945, andava quasi a giustificare quel massacro, in quanto nelle foibe “… già i fascisti italiani, soltanto pochi anni prima, avevano gettato molte persone di etnia slava”. Un ragionamento pericoloso quello di cercare di giustificare eccidi con fatti, tutti da dimostrare, accaduti in precedenza, anche perché si dovrebbe andare a vedere il trattamento che subivano gli italiani di quelle terre negli anni addietro, quando erano sotto il dominio austro-ungarico.
“La pulizia etnica operata da Tito ancora oggi ci lascia attoniti: moralità e umanità sono le prime vittime delle foibe. I ricordi che emergono dalle profondità della terra ci ricordano quanto terrificante e profondo sia l’abisso che l’umanità ha saputo raggiungere” – commenta Claudio Bonante, responsabile provinciale di Alessandria del Comitato 10 Febbraio – “Come Comitato 10 Febbraio ci recheremo a rendere omaggio all’ossario dedicato a Luigi Traverso nel cimitero di Gavi: diremo una preghiera per questo ragazzo, ucciso a soli 18 anni per la colpa di essere italiano”.
Claudio Bonante
Responsabile provinciale del Comitato 10 Febbraio