La firma del Sindaco di Alessandria, Rita Rossa, al gazebo della Lega Nord per la proposta di legge popolare per il mantenimento del 75% delle tasse versate sul territorio di appartenenza, è una scelta incomprensibile.
L’idea di rompere il concetto di unità della Nazione e il vincolo di solidarietà sancito dalla Costituzione tra le popolazioni delle varie regioni italiane, nei fatti, apre le porte alla divisione della Repubblica Italiana tra “Regioni Ricche” e “ Regioni Povere ” e fa a pugni con gli ideali di fondo che contraddistinguono la sinistra nel nostro paese.
Che cosa è servito celebrare, lo scorso anno, i 150 anni dell’Unità d’Italia, se poi ciascuno pensa solo se stesso? Sono consapevole che scrivere queste cose mentre si vive la stagione del dissesto, dei dipendenti senza stipendio, delle tasse inique ed esagerate, può apparire velleitario.
Ma è proprio quando la situazione si fa difficile e difficilissima, che non bisogna “perdere la testa “ e seguire le facili sirene della destra razzista ed egoista.
Chissà se il Sindaco si ricorda di cosa sono stati 10 anni di Lega ad Alessandria e al Governo del Paese, tra leggi sugli immigrati, disinfestazione dei treni con donne di colore che in lacrime lasciavano le carrozze etc, donne e bambini kurdi a cui furono negati acqua e cibo!! ma Alessandria, l’Alessandria democratica ed antifascista, seppe rispondere e reagire.
Se si deve muovere una critica contro il Governo, giusta e condivisibile, per i tagli agli Enti locali, meglio mettersi in prima fila tra coloro che contestano le politiche di Monti senza per questo cedere ad azioni di pura e demagogica propaganda.!
Infine, certo il Sindaco non può ignorare che i soldi di “Roma Ladrona” versati alla Lega Nord sono serviti anche per pagare la laurea in Albania al figlio di Bossi, capo supremo del quale il Presidente Cota è stato fedele discepolo.
Mentre il Sindaco firmava la proposta della Lega, nella stessa festa del quartiere Cristo, vi erano anche i banchetti per la raccolta firme (promossa dalla Federazione della Sinistra e dalla Fiom) per ripristinare i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, con la cancellazione dell’art. 8 e la reintroduzione dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori. Il Sindaco li ha visitati, ma non ha firmato.
Due pesi e due misure, troppo tristi per essere sottaciuti. Si tratta, come sempre, di scegliere da che parte stare.
Se poi le lodi di Cota e della Lega per la scelta del Sindaco, (che ha avuto il merito di riportare la Lega Nord agli onori della cronaca, dopo essere stata confinata nell’oblio della politica) preannunciano l’idea di un cambio di maggioranza all’interno del Consiglio Comunale, basta dirlo e ognuno risponderà delle proprio scelte.
Ogni tanto bisogna ricordarsi che, dopo aver affrontato passaggi politici impopolari, dopo aver mobilitato una città contro la crisi, dopo aver chiesto il sostegno ed i sacrifici dei lavoratori, dopo aver limitato i servizi, bisogna almeno mantenere la coerenza dei propri ideali.
Altrimenti la misura può essere colma.
Ecco, per noi comunisti è bene non andare oltre…
Stefano Barbieri
membro della Direzione Nazionale
del Partito dei Comunisti Italiani