Ciò di cui ha dato prova la maggioranza delle destre in Consiglio Regionale, è un vero e proprio “svacco campanilista”. Dalle quattro Province, inclusa la Città metropolitana torinese, proposte dall’Unione delle Province Piemontesi e sostenuta dal Partito Democratico a livello regionale e alessandrino, la proposta licenziata da Cota e Cavallera è di sei.
E’ probabile che il Governo la modifichi e la riduca (così non fosse ci sarebbe da domandarsi quale fosse il criterio di tutto il can-can sollevato in tema di riduzione e riordino delle Province).
Sta di fatto però che alla prova della serietà di governo Pdl e Lega Nord hanno di nuovo fatto flop.
Il PD Alessandrino, che è sempre stato contrario alla soppressione delle Province, così come al loro snaturamento con la trasformazione e enti di secondo livello e all’insostenibile taglio di risorse di cui esse sono state oggetto (un taglio lineare e irrazionale, che mette a rischio servizi essenziali per i cittadini), ha sempre però sostenuto con forza l’esigenza di ridurre drasticamente il loro numero, riaccorpandole su aree territoriali più vaste e, quindi, più forti nell’ottimizzare la qualità nella gestione dei servizi di loro competenza.
Auspichiamo, perciò, che sia il Governo a fare ciò che le destre piemontesi Regione non hanno saputo e voluto, inseguendo la demagogia dei facili campanilismi, che darà forse qualche momento di popolarità, ma penalizzerà i cittadini e gli stessi operatori della pubblica amministrazione.
Domenico Ravetti
Responsabile Enti Locali PD
Daniele Borioli
Segretario Provinciale PD