Si è svolto nel pomeriggio di venerdì a Palazzo Monferrato il convegno “Consigli tecnici agronomici per il vigneto post gelata” organizzato da Cia e Confagricoltura Alessandria.
L’incontro è stato voluto dalle due Organizzazioni agricole per presentare ai produttori vitivinicoli associati la situazione attuale e i suggerimenti proposti per mitigare gli effetti dei danni subiti dalle colture a seguito degli eventi climatici avversi registrati da fine aprile a inizio maggio.
Eventi di tale portata, che i Francesi definiscono tecnicamente “gelata nera” per l’annerimento dei germoglim, – riferiscono gli esperti relatori al convegno – non si verificavano dal 1991 dalle nostre parti.
Il primo intervento è stato curato da Federico Spanna del Settore Fitosanitario della Regione Piemonte, che ha spiegato, attraverso interpretazioni biofisiche dei dati raccolti ed elaborati dal Servizio, l’anomalia e l’eccezionalità climatica del periodo, sommata ad altrettanta straordinarietà del trimestre precedente caratterizzato da temperature più elevate rispetto alla norma, che hanno favorito la gravità dei danni.
L’interpretazione dei dati si basa su frequenza, intensità e persistenza del fenomeno, nel caso anomalo ed estraneo, di segno opposto. E’ importante, inoltre, considerare l’umidità e il vento insieme alla temperatura per definire la gelata, anche a fini assicurativi.
L’agronomo Edoardo Monticelli ha illustrato l’analisi delle brinate che si classificano in gelate asciutte (più invernali e per disidratazione), gelate bianche (brinate da elevata umidità atmosferica) e gelate nere (frequenti in Borgogna, con danni consistenti). In questo momento, sul nostro territorio, la sfida riguarda il recupero delle viti, molte delle quali presentano già danni irreversibili.
Simone Lavezzaro, agronomo Vita.En Centro di Saggio specializzato per la vite, ha approfondito gli accorgimenti pratici per la mitigazione e la gestione delle viti martoriate dalle gelate. Il territorio alessandrino, il più colpito in Piemonte, ha registrato danni di diversa entità, particolarmente accentuati nel fondovalle. Nonostante la stima dei danni sia ancora da definirsi (a fine maggio sarà possibile l’analisi puntuale nelle aree parzialmente colpite), Barbera e Dolcetto avranno probabilmente danni inferiori per la loro capacità genetica di maggiore produzione di grappoli rispetto a Cortese e Moscato. Non saranno da sottovalutare gli aspetti legati alla potatura per fornire la valutazione di fertilità della pianta.
Concludono i presidenti Luca Brondelli (Confagricoltura) e Gian Piero Ameglio (Cia): “A fronte di questa grave situazione, consigliamo ai produttori di rivolgersi ai nostri uffici tecnici di ciascuna Zona per la valutazione dei singoli casi e la consulenza dei nostri esperti”.