Paolo Filippi gioca d’anticipo, e spiazza tutti, decidendo da solo e di sabato. Maria Grazia Morando (Pd), Giancarlo Caldone (Psi) e Massimo Barbadoro (Comunisti Italiani) sono, secondo quando ci risulta, i tre assessori “sacrificati” sull’altare della spending review, cura dimagrante della giunta di Palazzo Ghilini o come la vogliamo chiamare.
Alle 14.02 di sabato è lo stesso Filippi a preannunciare su Fb:
“Alle 15 e 30 di oggi firmero’ il decreto per diminuire la Giunta Provinciale da 9 a 6 membri. Una scelta dolorosa, ma conseguente alla conferenza stampa di martedì scorso. Sono rimasto Presidente nonostante la notizia del commissariamento. Ora la serieta” impone di dar corso alle parole dette. Purtroppo dovro’ togliere tre amici e collaboratori di lungo corso. Sento il peso della responsabilità”.
Ci siamo astenuti, in questi giorni, dal fare previsioni anticipate, e probabilmente se lo avessimo fatto avremmo preso qualche “cantonata”, come è successo ad altri.
Non sappiamo come i tre interessati abbiano “preso” la decisione del Presidente della Provincia, e come commenteranno. L’impressione però, a questo punto della situazione, è che i tre assessori “anticipino” solo di qualche settimana o mese l’uscita, rispetto ai loro colleghi.
Sempre Filippi, e sempre sull’amato Fb, scriveva sabato mattina: “Intervista sulla Stampa del cooptato ministro Patroni Griffi che annuncia il commissariamento a breve di tutte le Province. Io lo dissi in conferenza stampa martedi’ scorso e nonostante cio’ non mi dimisi. Fa specie che questa banda di cooptati, esperti in aumento continuo di tasse su tutto, si erga a statista. Comunque vada, continuamo a fare il nostro dovere. Come ho detto martedì, finché potremo. Intanto ci prepariamo alla fiaccolata di giovedì sera ad Alessandria in difesa del comune abbandonato dai tecnici prestati alla politica e che, naturalmente, si apprestano a diventare politici a tutti gli effetti alle prossime elezioni. Ma quel giorno ci chiederemo, e chiederemo pubblicamente: ma quando era ora di difendere il territorio, in quale convegno o inaugurazione eravate, cari tecnici prestati alla politica per salvare l’Italia?”
Parole pesanti, e una bocciatura senza mezzi termini per Monti e per i suoi finti tecnici con ambizioni politiche. Ormai il suo compagno di partito Balduzzi non lo cita neppure più, tanto sa che tutti, leggendo, pensiamo in primis a lui.
Ma non sono le diatribe personali ad interessarci. Piuttosto non si può non evidenziare che il Partito Democratico Monti lo ha voluto e sostenuto dall’inizio a Roma, e ancora lo sostiene, mentre sui territori la protesta degli amministratori di centro sinistra sta esplodendo. E’ solo questione alessandrina, roba nostra molto locale? Non credo.
Comunque, torniamo a parlarne con calma lunedì mattina, cercando di guardare oltre le fiaccolate e le (illusorie) marce su Roma degli alessandrini.
E. G.