Scrivevo qui, formulando i miei pronostici per i quarti delle coppe europee:
“Sono sicurissimo di sbagliarne pochi (e quindi siete liberissimi voi di sfottermi, poi, se non sarà così). Ah, se sbaglio, più facile lo faccia per l’Europa League che per la Champions.” (I miei due soldini, 20 marzo)
Ecco, per la Champions ne ho sbagliati solo tre (su quattro), compreso quello di Juve-Barça per cui faccio immediatamente ammenda, ricopiando il mio tweet postato al termine della partita d’andata:
“É stata la festa di laurea, con lode, della #Juventus e di #Dybala. Si sono definitivamente spente le luci del grande show del Barça? #UCL”
Il ritorno ha rafforzato il concetto, e la superiorità con cui i bianconeri hanno gestito la partita era ben specchiata nella frustrazione espressa dai catalani.
A questo punto, la Juve è strafavorita per alzare la coppa con le orecchie. Anche gli dei sembrano decisamente al suo fianco.
Sono andato meglio con l’Europa League, ne ho azzeccati tre su quattro (e il Besiktas ha perso con il Lyon solo dopo un’interminabile serie di calci di rigore). Tra l’altro vi avevo scritto di annotare il nome di Tielemans dell’Anderlecht e la doppia sfida, molto equilibrata, con il ManUtd ha confermato tutto il talento del giovane centrocampista.
Ho festeggiato la qualificazione dell’Ajax, che all’andata ha vinto 2-0 scialando incredibili occasioni per un risultato che poteva essere molto più tondo e al ritorno è riemerso, in 10 contro 11, dal baratro dello 0-3 segnando due volte nel secondo tempo supplementare.
Il sorteggio ora oppone i “lancieri” al Lyon. Turno non impossibile, avere in finale una squadra così prestigiosa (anche se non certo all’altezza degli anni d’oro), sarebbe bellissimo.
Ribadisco comunque quanto già scritto: l’Euro League resta dello United da perdere. Anche se la squadra di Mou è stata davvero mediocre contro l’Anderlecht, e ora ha pure perso Ibra per un infortunio grave. Ma di certo non può impensierirla il Celta di Vigo, che già deve ringraziare di essere arrivato fin qui.
La Juve ha trovato il Monaco, che ha segnato a raffica anche contro il Dortmund (annotatevi, se non l’avete ancora fatto, Kylian Mbappè, un dicembre ’98, a segno all’andata e al ritorno negli ottavi e nei quarti).
Bravi i monegaschi, però una grande ombra sulla doppia sfida col Dortmund l’ha proiettata l’attentato al bus dei tedeschi (di grazia non ci sia scappato il morto, follia pura!).
Avevo scritto dei monegaschi: “squadra senza pubblico che gioca in una specie di giardino pensile deserto, fanno un futbòl molto bello da vedere e segnano con grande facilità.” Ciò detto, non vedo come possano eliminare i bianconeri: in questo momento non mi viene in mente nessun metodo di gioco per poterli battere.
L’altra semifinale, di enorme fascino, è il derby di Madrid, e il ritorno sarà l’ultima gara europea nel glorioso Vincente Calderon, lo stadio dei “materassai”. Pronostico difficilissimo da fare, io dico solo che tifo Atletico.
Il signore sì che se ne intende!
Per i più giovani: il titolo ovviamente autoironico del pezzo viene dal carosello, interpretato tra gli altri dalla grandissima Lina Volonghi, dello Stock 84, brandy triestino che agli appassionati di calcio ricorda anche la réclame (allora si diceva così) che chiudeva ‘Tutto il calcio minuto per minuto’: Se la squadra del vostro cuore ha vinto, brindate con Stock 84, se ha perso consolatevi con Stock 84…
(Mi permetto di dire a tutti di bere con moderazione, eh, anche se la squadra del vostro cuore in semifinale dovesse perdere).