Nella mattinata di giovedì ad Isola d’Asti si notavano due gruppi ben distinti di persone, uno allegro e convinto e uno composto dai dipendenti di una delle Associazioni dei produttori grigio e preoccupato.
Hanno vinto i candidati del primo gruppo, ben venga l’allegria.
Ci spiace per il candidato ufficiale della Cia, Ivano Andreos, una faccia nuova e pulita che ha impegnato molte energie per provare a costruire un rinnovamento nel gruppo storico della parte agricola, parte agricola che non è stata in grado di evitare che facce antiche e superate continuassero a proporsi nei luoghi delle decisioni con pretese di comando.
Questo si respirava ieri mattina ad Isola d’Asti, sopra un gruppo di giovani vivaci, sotto l’ombra di Paolo Ricagno e di Evasio Mirabese, una coppia che resiste da più di quarant’anni, che nulla rinnova e che non è certo una immagine positiva per il comparto del moscato.
Il Consiglio, quando sarà completato, dovrà individuare il Presidente, che dovrebbe essere scelto dalla parte agricola, e che vede i rappresentanti dei produttori liberi e della cooperazione divisi.
La Cia di Acqui Terme con i suoi produttori ha sostenuto Ivano Andreos, e ora guarda con attenzione a ciò che avverrà, analizzerà e verificherà i motivi della sconfitta della parte agricola formata dalle organizzazioni, dalla cooperazione e dall’Assomoscato, comunque accettando il risultato di una elezione che ha visto per la prima volta una partecipazione massiccia dei produttori di moscato.
Ai rappresentanti eletti nel Consiglio, ed in particolare a Filippo Molinari e Fabrizio Canaparo, gli auguri di buon lavoro.
Cia Acqui Terme