All’approssimarsi della ricorrenza della Liberazione, la Sezione “Natale Villa” di Alessandria dell’Associazione Nazionale Carabinieri vuole ricordare i tanti militari dell’Arma che, anche nella nostra provincia parteciparono, fiancheggiarono e sostennero la resistenza alle Forze Armate tedesche di occupazione e quella della sedicente Repubblica Sociale Italiana.
Per commemorare quei momenti mercoledì 19 aprile, alle ore 17,00 presso il Salone d’onore dell’ala del Principe di Palazzo Guasco di Alessandria, si terrà un incontro, organizzato con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e il patrocinio del Comune di Alessandria, che si articolerà attraverso testimonianze e documenti, anche inediti, letti da Genny Notarianni e Roberto Paravagna accompagnamenti dai ragazzi del Coro Voci Bianche della scuola media “Antonio Vivaldi” di Alessandria diretti dal Maestro Roberto Berzero. Seguiranno gli interventi del giornalista e scrittore Andrea Galli, autore del libro Carabinieri per la libertà – l’Arma nella Resistenza una storia mai raccontata e di Fausto Miotti, della società storica Julia Dertona, autore del saggio L’Arma dei Carabinieri durante la R.S.I. in Provincia di Alessandria, che ripercorrerà la storia dei Carabinieri dell’Alessandrino nella Guerra di Liberazione.
L’iniziativa vuole proporre una riflessione sul momento di particolare travaglio vissuto dai militari dell’Arma nel Nord Italia dopo l’8 settembre 1943 – quando i tradizionali riferimenti istituzionali vennero improvvisamente a mancare e iniziò l’occupazione da parte di un esercito straniero – e cercare di comprendere quali furono i sentimenti che animarono i Carabinieri in quei tragici momenti e cosa li portò, anche nell’Alessandrino, a restare sino a che fu possibile al proprio posto, fedeli al proprio giuramento, per assistere la popolazione.
Una storia raccontata attraverso gli atti relativi a tanti episodi che videro protagonisti i Carabinieri, dall’omissione più o meno nascosta della ricerca dei giovani renitenti di leva che si davano alla latitanza per non essere arruolati nelle forze armate fasciste, al passaggio di informazioni al Governo dell’Italia già liberata, alla consegna più o meno occulta di armi e munizioni alle formazioni partigiane ed infine, quando la situazione non consentì più di mantenere il presidio del territorio, all’integrazione nelle formazioni “ribelli” diventando protagonisti di azioni militari encomiabili.
La manifestazione è aperta al pubblico e la cittadinanza è invitata a partecipare.