Commercio e costruzioni in testa: segue, numericamente distante, l’agricoltura.
Nel 2016, in provincia di Alessandria, sono nate 678 nuove imprese giovanili e ne sono cessate 345.
Il saldo fra iscrizioni e cessazioni è pertanto positivo: +333 imprese, dato che porta a 3.573 lo stock di imprese giovanili registrate a fine dicembre 2016.
Le 3.573 imprese giovanili rappresentano l’8,1% del totale imprese in provincia (43.901) e il 27,7% delle nuove attività.
Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si concretizza in un tasso di crescita rispetto al 2015 pari a +8,8%.
“I giovani sono il futuro e questo futuro cresce, come mostrano i dati, commenta Gian Paolo Coscia, Presidente della Camera di Commercio di Alessandria. “Da parte nostra c’è sempre l’impegno di stare al loro fianco, con l’istituzione del recente servizio nuove imprese, con la tenuta del registro nazionale per l’alternanza scuola-lavoro e con la digitalizzazione delle attività amministrative interne ed esterne, attività, quest’ultima, che quanto a innovazione e adattamento alla realtà del ventunesimo secolo, colloca il sistema camerale provinciale e nazionale fra i vertici delle pubbliche amministrazioni italiane”.
Il dato sulle imprese giovanili presenta, in comune con il dato piemontese e nazionale, una precisa caratteristica: il 99% delle imprese ha meno di 10 addetti.
Dall’analisi per classe di natura giuridica emerge come l’80% delle imprese giovanili sia impresa individuale. Soltanto l’11% è società di capitale e le società di persone rappresentano l’8% del totale.
Il confronto con le imprese totali provinciali, sempre sul fronte della distribuzione per classe di natura giuridica, fa emergere un dato distintivo: la forma societaria, sia essa di capitale o di persone, è scelta dai giovani imprenditori in misura marginale (circa il 20% delle imprese, contro quasi il 40% nel caso del totale imprese provinciali).
Dall’analisi dei dati per settore emerge il commercio quale prima appartenenza delle imprese under 35 (23%); seguono costruzioni (20%), agricoltura (11%), turismo (10%), industria (6%).
Il confronto con la distribuzione settoriale della totalità delle imprese provinciali (dove i settori in ordine di dimensione sono: commercio, agricoltura, costruzioni, industria, turismo) evidenzia il dato comune del commercio quale primo settore di appartenenza; poi, pur tuttavia in un quadro generale che presenta due strutture distributive simili, emergono differenze, fra le quali la più marcata appartiene all’agricoltura, che da secondo settore nella totalità delle imprese provinciali passa a terzo settore in quelle giovanili, con una differenza percentuale di 8 punti (11% agricoltura per le imprese giovanili; 19% per la totalità imprese provinciali) e uno scarto significativo con la dimensione del primo settore, il commercio: 22% commercio e 19% agricoltura nella totalità imprese provinciali, 23% commercio e 11% agricoltura (meno della metà del commercio) nelle imprese giovani.