“Asbesto 2.0”, il progetto di mappatura dell’amianto nelle scuole, è stato presentato venerdì ad Alessandria, una delle tre città pilota in Italia con Pisa e Avellino.
Il programma per la mappatura dell’amianto nasce da un protocollo d’intesa firmato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e dalla Struttura di Missione per l’edilizia scolastica della Presidenza del Consiglio dei Ministri. L’assoluta novità è il ricorso alle più moderne tecnologie di telerilevamento, mediante l’utilizzo di droni dotati di telecamere ad alta risoluzione. I risultati del progetto pilota, che inaugura una metodologia che potrà essere progressivamente estesa sul territorio, forniranno, per la prima volta, un quadro omogeneo e scientifico del fenomeno a livello nazionale.
Il progetto è condotto da Ancitel e Sogesid. È previsto anche il coinvolgimento del CNR con un ruolo centrale di validazione scientifica delle metodologie adottate.
Ricordiamo che la Legge 93/2001 e il relativo D.M. 101/2003 istituiscono la mappatura della presenza di amianto sul territorio nazionale, il cosiddetto Piano Nazionale Amianto. La realizzazione di tale mappatura è a cura del MATTM. Le Regioni hanno l’obbligo di trasmettere al Ministero i dati relativi alla presenza di amianto entro il 30 giugno di ogni anno. Ad oggi i dati delle Regioni risultano molto incompleti e non omogenei.
Dal 1994 è stata istituita, per ogni Ente locale, la figura del Responsabile amianto con compiti di controllo e coordinamento.
“Con il lavoro che avviamo con il Ministero dell’Ambiente – dichiara Laura Galimberti, coordinatrice della Struttura di Missione di Palazzo Chigi – affrontiamo in modo sistematico un problema complesso, avviando per la prima volta una mappatura scientifica su scala nazionale, essenziale per delineare azioni efficaci nella bonifica dell’amianto nelle scuole. Contiamo che tutti questi risultati possano anche alimentare l’Anagrafe dell’edilizia scolastica, strumento essenziale per un’efficace programmazione”.
“Vogliamo garantire – spiega la direttrice Salvaguardia del territorio e delle acque del Ministero dell’Ambiente Gaia Checcucci – una tempestiva ed efficace gestione pubblica degli interventi di bonifica e riqualificazione degli edifici scolastici in cui si rilevi materiale contenente amianto: conoscere dopo una reale mappatura che ci dia la fotografia non sbiadita della presenza o meno dell’amianto, progettare in modo puntuale, intervenire efficacemente per rimuovere e allontanare il pericolo a cominciare dai luoghi più sensibili come le scuole. Il Ministero dell’Ambiente – conclude Checcucci – ha investito e continuerà a farlo perché vi siano le condizioni di utilizzare al meglio la concorrenza di fondi statali e regionali sotto la regia unica della Presidenza del Consiglio per una risposta forte e mirata al problema amianto”.
Il Ministero dell’Ambiente ha già in corso un bando per la progettazione preliminare e definitiva di interventi di bonifica di edifici pubblici contaminati da amianto, con specifica attenzione agli edifici scolastici e alle strutture circostanti. Il termine per la presentazione delle richieste è stato prorogato al 30 aprile 2017.