Per chi voteranno i giovani italiani nel 2013? E, prima ancora, voteranno?
Attenzione, intendo i ragazzi veri, quelli che hanno fra i 18 e i 28-30 anni, non tutti noi che, nelle nostre professioni, continuiamo ad essere “giovani” fino intorno ai 50. Quando i nostri genitori andavano in pensione, praticamente, noi diventiamo formalmente adulti. Basta crederci del resto, e non abusarne fisicamente. Io, ad esempio, da un po’ sono passato dal tennis al ping pong, per prudenza.
Ma basta “finti giovani”: occupiamoci oggi dei giovani veri (anche se temo siano lettori di questo blog in misura assai minoritaria, e recito il mea culpa: con certi temi, hanno ragione loro…). So che ci sono fior di sondaggi sul target specifico, ma a me interessa di più cogliere le sensazioni dal basso, basandomi su ciò che osservo, incontro e conosco.
La curiosità, confesso, mi è nata scoprendo che il prossimo week end i giovani del Pd terranno ad Ovada la loro festa regionale (con tanto di immancabile polemica interna: è vero che qualcuno voleva far intervenire Renzi, e che il partito ha detto, o fatto dire, “niet”? E il sindaco di Firenze, che ha quasi quarant’anni, per quanto sarà ancora un giovane?), e che il Pdl ha da poco rinnovato le cariche provinciali del proprio movimento giovanile.
Ne converrete: chiedersi perché mai un giovane (vero, in carne e ossa, pensieri e sentimenti) oggi dovrebbe identificarsi in Pd o Pdl è una domanda più che legittima. Ce li vedete, i nostri ventenni a “scornarsi” pro D’Alema o Cicchitto, oppure a sospirare all’idea che Rutelli, finalmente, torna con il centro sinistra? (e qui, chi si identifica con il centro sinistra è autorizzato a gesti scaramantici…).
A me, francamente, per quel poco che li conosco, in maniera diretta o ascoltando ciò che dicono e scrivono, piace pensare che i ventenni di oggi siano assai più “avanti”. Incazzati, disillusi, indifferenti? Un po’ tutto questo, e per fortuna anche curiosi, e più attenti e “sensibili” a ciò che li circonda di quel che crediamo.
Naturalmente tutte le riflessioni generazionali vanno prese “con le pinze”, poiché ogni persona fa storia a sè. “Io ho 26 anni, ma sono vecchia dentro”, dicono due mie amiche, che neanche si conoscono tra loro. E non è vero, naturalmente: sono solo persone che sanno divertirsi, ma anche riflettere. Ecco, ho l’impressione che questi venti/trentenni del 2012 non siano affatto male francamente. “Smorbi”? Magari anche, in parte. Ma in maniera diversa da come lo era gran parte della mia generazione, ad esempio. Perché più consapevoli della situazione, forse esistenzialmente assai più maturi dei loro simili di vent’anni fa.
Leghisti? Grillini? Comunisti o fascisti? “Quel che è certo”, mi ha detto l’altro giorno un esponente del Pd, “è che quei pochi che ci sono da noi sono più vecchi dei cinquantenni. E ho l’impressione che sia lo stesso per il Pdl”. Puro scontro e difesa generazionale, o davvero i principali partiti dell’attuale Parlamento allevano “polli in batteria”, assolutamente poco rappresentativi della loro generazione, disperata e individualista ma anche volitiva? Tant’è vero che in tanti, tantissimi scelgono la strada dell’estero, per lavorare ma anche per vivere e sognare.
E’ sempre solo una sensazione, ma mi pare che, semplicemente, i partiti siano sempre più bocciofile per anziani impegnati a cristalizzare un altro po’ un mondo al capolinea.
Per questo i ragazzi guardano altrove, anche se l’impressione è che sognino la fuga (come i quarantenni dei film di Salvatores di tanti anni fa), anziché affilare le armi per scalzare i leoni anziani, e prendere il controllo della situazione. Come natura, invece, imporrebbe.
Ma allora, per chi voteranno i ragazzi del 2013? Dite la vostra…..
E. G.