La nostra battaglia per difendere i cittadini dai pericoli derivanti dall’alto livello di fibra di amianto riscontrato nelle acque dell’alessandrino non si ferma.
Si tratta di una questione delicatissima, che è stata sottoposta lunedì sera all’attenzione del Parlamento Europeo durante la seduta plenaria ed in merito alla quale a breve verrà presentata un’interrogazione scritta alla Commissione Europea.
Ricordiamo che l’ARPA ha rilevato nelle acque sotterranee attorno alla cava Clara e Buona alte concentrazioni di fibre di amianto, fino a 305 mila per litro.
È vero, non siamo nel campo dell’illegalità. Questo perché attualmente non esiste una soglia minima di sicurezza quando si parla di amianto nell’acqua, poiché la fibra è dannosissima se inalata, ma la normativa sottovaluta i rischi derivanti dal processo di evaporazione.
Riteniamo perciò che trincerarsi dietro ad un verbale ARPA quando si affrontano temi così delicati per il nostro futuro sia da irresponsabili. Che ne è stato del principio di precauzione che un buon sindaco dovrebbe adottare per tutelare la salute della cittadinanza?
Riscontriamo molte carenze sotto questo punto di vista. Non dimentichiamo che il sito Clara e Buona era già fortemente inquinato prima che si effettuassero i riversamenti dello smarino del terzo valico pieni zeppi di sostanze pericolose. Eppure nessuno si è mai preoccupato di verificare se fosse stato fatto un serio intervento di bonifica, come prescritto dalla Conferenza dei Servizi, sommando contaminazione a contaminazione, veleni a veleni.
Senza contare che le analisi sui pozzi restituiscono anche valori molto elevati di Cromo e Nickel, inquinanti cancerogenici trovati a pochi metri dai pozzi AMAG che alimentano l’acquedotto.
Se quell’acqua inquinata arrivasse ai cittadini, potrebbe essere usata per cucinare, per l’igiene personale o per irrigare i campi, con il rischio tangibile che le pericolosissime fibre possano essere trasferite dall’acqua all’aria, con gli esiti nefasti che tutti conosciamo, che magari si manifesteranno tra una trentina d’anni, ma arriveranno. Perché con l’amianto non si scherza, è un killer che agisce lentamente e nel silenzio, come purtroppo sanno bene a Casale Monferrato.
Per tutti questi motivi, non resteremo immobili davanti all’inerzia di certa classe politica. Difenderemo la nostra terra ed il nostro diritto alla salute e lotteremo con tutte le nostre forze per impedire chel’alessandrino si trasformi nella nuova Terra dei fuochi.
Tiziana Beghin
europarlamentare
Paolo Romano
parlamentare
Paolo Mighetti
consigliere regionale Piemonte
Michelangelo Serra
candidato sindaco Alessandria
Andrea Cammalleri
consigliere comunale Alessandria
Domenico Di Filippo
consigliere comunale Alessandria