La cooperazione per la diffusione dell’innovazione e lo sviluppo delle filiere locali. E’ questo il filo conduttore che contraddistingue le azioni collegate alla Misura 16 del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 e, nello specifico, la Misura 16.1.1 per la costituzione di Gruppi Operativi per il Partenariato Europeo per l’Innovazione (PEI).
Se ne è parlato martedì nella sede provinciale Coldiretti Alessandria quando, nella Sala Multimediale, si sono ritrovati i principali attori che hanno stilato le proposte e le azioni per la diffusione dell’innovazione per il settore agroalimentare.
Coldiretti, CadirLab, Consorzio Agrario del Piemonte Orientale, Università degli Studi di Torino, Sata, Coopertiva Monferrato Frutta e Agrion assieme alle imprese del territorio hanno lavorato in stretta sinergia in questi mesi per richiedere finanziamento per la costituzione dei Gruppi Operativi del PEI presentando idee progettuali per lo sviluppo di innovazioni utili all’agricoltura e alla forestazione piemontese.
Ciò che deciderà la Regione Piemonte verrà divulgato probabilmente solo a fine mese ma sin da ora, l’esclusività dei progetti e la conseguente ricaduta economica sul territorio trovano nelle parole “concretezza” e “reddito” punti chiave sui quali costruire un rinnovato programma a tutti i livelli.
I settori macro sui quali si è focalizzata l’attenzione sono stati la cerealicoltura, il biologico, la corilicoltura, la pioppicoltura e l’orticoltura.
Obiettivo trovare soluzioni alle problematiche sino ad oggi riscontrate e puntare su innovazione per migliorare la competitività dei vari settori.
In particolare, per quanto riguarda la filiera cerealicola, di straordinaria importanza per un territorio come quello alessandrino, la diversificazione non vuole dire solo migliorare l’esistente ma lavorare per sviluppare delle filiere dei cereali minori, o alternativi, come possono essere il farro, il grano saraceno o la quinoa e valutare il beneficio agronomico ed economico.
Per il settore biologico, particolarmente al centro dell’attenzione, il progetto presentato in Regione, punta alle prove di adattabilità delle varietà, concimazioni e conserve per garantire frumento biologico di qualità.
In un contesto economico dove il successo del comparto corilicolo è innegabile, l’impegno sarà quello di migliorare le tecniche agronomiche e di prima trasformazione per migliorare la pel abilità della nocciola e assicurare la domanda del mercato locale.
Per la pioppicoltura, da sempre una filiera che ha risentito del peso dettato dalle regole dell’industria, nel nuovo Bando è stata inserita la proposta di migliorare il complesso organizzativo utilizzando sistemi informatici per la gestione dei lotti.
Infine, per quanto riguarda il settore dell’orticoltura, poiché rappresenta una parte importante dell’economia provinciale la possibilità di un nuovo progetto di filiera è stato pensato come parte integrante del “custodire e garantire futuro in agricoltura”.
“Ora l’ultima parola spetta alla Regione Piemonte. – ha affermato Roberto Paravidino oggi nella duplice veste di presidente provinciale Coldiretti Alessandria e del Consorzio Agrario del Piemonte Orientale – Ovviamente noi siamo determinati a portare avanti sul territorio priorità in grado di garantire reddito alle imprese e dare nuovi incentivi alle filiere locali migliorando sia quelle già esistenti che creandone di nuove. Il nostro territorio ha nell’agricoltura un naturale sbocco economico che necessita di nuovo slancio e forme specifiche di gestione e finanziamento: la tendenza positiva che caratterizza il settore ha portato ad attuare questo importante lavoro di squadra per promuovere progetti di impresa che possano rientrare nelle focus area stabilite dalla Regione e avvalersi del supporto fornito dal nuovo Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020”.